Benedetto Ferrara: "A centrocampo il deserto dei tartari e dietro la banda del buco, Pradè, facci il miracolo. In campo aveva le idee più chiare la gru sotto la Fiesole dei giocatori"
Nel suo pezzo Rock & Gol per La Nazione, Benedetto Ferrara commenta lo stato di costruzione della Fiorentina, alla luce anche delle prime due uscite ufficiali:
"La squadra per ora è un grande boh, tanto che lo stesso Palladino fa quasi tenerezza: ammette i suoi errori senza piagnucolare (bravo), e al tempo stesso ribadisce un concetto già espresso qualche settimana fa. “Chiedo alla società di darmi una mano”, più o meno il concetto è questo. Lui è appena arrivato, non aveva mai allenato in Europa e il fatto che questa Europa valeva un paesino di 3.900 abitanti, che se li metti tutti al Franchi riempi forse mezza Maratona, conta il giusto.
Coraggio mister, c’è Pradè che deve fare il miracolo. Perché aggiustare questa squadra non è uno scherzo. Davanti tra esterni e mezze punte hai due squadre da calcetto, in mezzo il deserto dei tartari, dietro una banda del buco che neanche Totò e Gassman.
Al momento è tutto un rebus, giovedì sera sembrava avere più idee la ruspa rossa in Fiesole che quelli in maglia viola. E se per due anni abbiamo pianto l’assenza di un centravanti, adesso applaudiamo il centravanti e piangiamo per (quasi) tutto il resto.
Il direttore generale dichiara: “Noi non abbiamo bisogno di vendere Gonzalez”. Traduzione: se verrà ceduto alla Juve sarà perché lui vuole raggiungere Vlahovic e comunque il prezzo lo facciamo noi. La verità è che la Fiorentina è un puzzle a cui mancano troppi pezzi".