'Ma tanto è sempre rotto': la sindrome della volpe e l'uva con i top in uscita. Ma senza abbassare le pretese per Nico la Fiorentina non può fare mercato
Il mese abbondante di mercato ormai alle spalle l'ha certificato: la Fiorentina agisce di fatto in relazione alle uscite, o giù di lì. Se per Kean l'esigenza offensiva era troppo stringente e l'occasione di affare con la Juventus troppo ingolosente, con Pongracic si è atteso l'uscita di Milenkovic. E per tutto il resto si stanno aspettando altre cessioni, possibilmente onerose.
Ecco perché la situazione di Nico Gonzalez diventa determinante: i soldi portati dall'argentino sbloccherebbero tutta una serie di situazioni drammaticamente imbalsamante. A far scalpore c'è semmai la facilità con lo si bolla solo come ‘eterno rotto’, a cui tutto sommato si può rinunciare senza troppi patemi, immaginando un reinvestimento totale e migliorante (una dinamica fin qui mai verificatisi). Nico è reduce da un triennio da una quarantina di reti, 12 delle quali nell'ultimo campionato (unico ad andare in doppia cifra dopo l'addio di Vlahovic).
Se il sacrificato sarà Gonzalez, il segnale sarà significativo: i passi avanti si fanno solo a patto di farne qualcuno indietro.