La replica della Fiorentina a De Ponti: "Quando Commisso è stato chiamato 'mafioso' nessuno ha preso le distanze. Lezioni ben accette da chi è in grado di darle"
Sul sito ufficiale viola, la Fiorentina ha pubblicato una nota in risposta all'articolo di Roberto De Ponti sul Corriere Fiorentino di quest'oggi.
"Magari abbiamo esagerato durante i festeggiamenti nel clima di gioia post partita, ma eravamo tra tifosi e il dialogo era colloquiale e, siamo sicuri, che ogni tanto anche a coloro che “pontificano” capiti di usare, tra amici e colleghi, qualche parola o parolaccia senza che nessuno si offenda.
Poi succede a Firenze che un brianzolo difenda un bergamasco e attacchi un italo-calabrese, non è una barzelletta ma la realtà di sempre, perché quando bisogna difendere qualcuno offeso dai bergamaschi, allora si fa finta, quasi sempre, di nulla ed è successo più volte negli ultimi anni.
È accaduto a Chiesa, a Dalbert, a Vlahovic, a Milenkovic e, ultimo in ordine cronologico, al nostro Presidente.
E in questo caso, non abbiamo visto nessun commento, o lezione, o presa di distanza dalle parole disgustose destinate a Rocco Commisso.
E allo stesso modo, quando un collega, su un quotidiano dello stesso gruppo editoriale, apostrofava il nostro Presidente come “mafioso” ed offendeva lui e tutti gli italoamericani con lo stereotipo di più bassa lega, costui dov’era e perché non ha censurato e preso le distanze dalle parole del suo collega?
Le lezioni sono utili e ben accette, ma si possono prendere solo da chi è in grado di darle".