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Se il Festival di Sanremo si è da poco concluso, quello delle occasioni perse potrebbe manifestarsi in tutto il suo splendore tra qualche mese in casa Fiorentina. Alla lista dei motivi per cui la società avrebbe dovuto approfittare di questa stagione per fare il tanto agognato (solo dai tifosi, probabilmente) salto di qualità, se ne potrebbe ora aggiungere un altro. Come vi abbiamo spiegato nell’articolo dedicato all’argomento, l’Italia è attualmente prima nel ranking UEFA stagionale e se dovesse rimanere nei primi due posti a fine stagione avrebbe uno slot in più per la Champions League. 

Non pronti per la Champions

Un torneo per il quale, indubbiamente, la Fiorentina non sarebbe pronta. Al netto della presenza di almeno tre squadre in questo momento superiori per rosa e condizione, partecipare alla Champions significherebbe dover rifare la squadra quasi da zero l’anno prossimo onde evitare figure imbarazzanti. A guardare l’ultimo mercato, difficile pensare che la società ne abbia voglia. 

Europa League più vicina?

Un posto in più in Champions, però, vorrebbe dire che – nel caso in cui la Coppa Italia fosse vinta da una squadra già qualificata almeno in Europa League tramite il campionato – si scalerebbe verso il basso per quanto riguarda i posti europei disponibili. In parole povere dalla prima alla quinta andrebbero in Champions, sesta e settimana in Europa League e ottava in Conference. Dovessero manifestarsi queste condizioni, la Fiorentina potrebbe permettersi anche di arrivare settimana per fare un upgrade rispetto ad oggi, salutando la Conference e partecipando finalmente a una competizione ben più prestigiosa come l’Europa League.

Ora dipende solo da Italiano e dai giocatori

Col mercato chiuso, la società ormai può fare ben poco. Che questo scenario potrebbe manifestarsi lo si sa da mesi, ma si è deciso comunque di agire nel modo in cui abbiamo visto tutti durante il mese di gennaio. La conseguenza è che Italiano si ritrova addosso il peso delle ennesime scelte sbagliate, e ora deve fare con quel che ha. Deve, soprattutto, ritirare su un gruppo che sembra spaccato e fragile mentalmente. L’occasione potrebbe essere ghiotta, forse irripetibile e ora solo il mister e i giocatori possono fare qualcosa per coglierla. L’importante però è che, qualora non ci riuscissero, a fine stagione ci si ricordi di chi è la vera responsabilità

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