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Che delusione, Fiorentina. La gara contro il Panathinaikos avrebbe potuto rappresentare non per forza un ‘punto di svolta’ della stagione, ma quantomeno un colpo d'orgoglio per ravvivare un ambiente recentemente povero di entusiasmo. E invece niente, il ritorno in Conference League (e ad Atene) è molto amaro. Non tanto per il risultato; che poi è comunque una sconfitta, ma un 3-2 è pur sempre recuperabile in quel di Firenze, anche perché la squadra ha tutte le carte in regola per gestire il ritorno. Però ciò che preoccupa anche in questa chiave è proprio quanto visto in campo.

“Abbiamo avuto problemi con l'approccio”… ecco, non sono finiti!

Nella conferenza stampa della vigilia, Raffaele Palladino ha detto: “In Europa abbiamo avuto spesso problemi di approccio, stavolta dobbiamo partire violenti e ci concentriamo al massimo su questo aspetto”. A meno che non intendesse per gli avversari, la ‘missione approccio’ è decisamente da rivedere. La Fiorentina prende gol nelle aperture di entrambi i tempi e nel primo va sotto addirittura 2-0. Di fatto gioca solo per reagire e agguantare il pari con trame di gioco piuttosto incoraggianti, trovando anche un vantaggio poi annullato dal VAR. Di lì, dal rientro degli spogliatoi, il nulla più totale.

Un secondo tempo inaccettabile per i tifosi viola

Ciò che lascia basiti e anche un po' frustrati è proprio la ripresa, o meglio l'approccio alla ripresa. Il tanto decantato approccio, uno dei principali problemi della Fiorentina. A marzo, a poco più di due mesi dalla conclusione della stagione corrente. Una squadra spenta, completamente inoffensiva e docile, capace solo di catapultare verso un Kean più solo del solito. Questa è la reazione al 3-2 del Pana, francamente inaccettabile per il livello richiesto da una competizione europea.

“Ci teniamo”, ma il campo e le scelte raccontano ben altro

Ci teniamo alla Conference League, l'ho sempre detto”, Palladino ricorda in più occasioni. Sarà. Il campo, purtroppo giudice giusto un pizzico più veritiero rispetto alle parole, non accompagna tutti questi proclami. Tralasciando le varie sviolinate sulla gerarchia con Terracciano, che nel frattempo mette a sedere un portiere che ha vinto l'Europa League e che ha visto nella Conference una delle maggiori motivazioni per venire a Firenze, e sul minutaggio di Zaniolo evidentemente già troppo elevato per entrare ad Atene, nonostante la squalifica al ‘Maradona’ domenica.

Andiamo male tutti. E la strada non sta cambiando

Insomma, la parola d'ordine in casa Fiorentina è “confusione”. Tanta, forse troppa. Ma ancor prima di parlare di ambiente, di rumore, di critiche trovate evidentemente divertenti, a sembrare confusa è la Fiorentina che va in campo. E se è vero (come è vero) quanto detto da Palladino, “se va male la squadra andiamo male tutti”, non ci sono dubbi che stiamo andando tutti male. E senza mettere al centro il risultato. Perché si tratta di orgoglio, di amor proprio, di dignità.

La Fiorentina va KO in Grecia: Una sconfitta rimediabile ma che lascia tanti dubbi sulla squadra e sulla conduzione tecnica
Panathinaikos-Fiorentina 3-2Fiorentina (3-5-2): Terracciano; Moreno Comuzzo Ranieri; Dodo Richardson (59' Cataldi), Fagi...

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