Società e allenatore, servirà un bel mea culpa per ricominciare. La scelta di Italiano di essere super aziendalista e di aver avallato molte scelte di mercato ha dimostrato di non aver pagato
La Fiorentina se la gioca, avrebbe meritato un punto con la Juventus, ma è arrivata una sconfitta. Ormai è questo il canovaccio degli ultimi mesi, contro le squadre più forti va così. Se guardiamo i numeri il motivo è presto risolto: i viola non segnano. Creano qualcosa, ma niente gol (tranne contro l'Inter dove però hai subito quattro gol). E almeno una rete (cosa che con le grandi ci può stare) la prendono. Il gioco qua e là non manca, anche a Torino le occasioni ci sono state. La squadra ha lottato, ci ha provato, nessuno può imputare a questi ragazzi scarso impegno o sufficienza, tantomeno all’allenatore. Magari scarsa qualità, quella sì. E quando entra in campo Castrovilli (talento superiore senza essere ancora un campione assoluto) alza da solo il tasso del centrocampo.
Certo, anche Italiano sembra non aver capito ancora cosa e quanto cambiare. Ogni volta la squadra viene modificata, l’attacco anche, tanti calciatori faticano a trovare continuità e stimoli. La classifica non fa ancora paura, nel senso più negativo del termine, ma due reti segnate nelle ultime cinque partite e i recenti risultati un bel campanello d’allarme l’hanno fatto suonare.
Questa squadra ha dei grandi limiti, lo sappiamo e lo vediamo. Ma cercando magari una soluzione provvisoria soprattutto nelle coppe tutto potrebbe essere ancora possibile. Già con Castrovilli e Gonzalez si è vista la differenza e Sottil potrebbe dare una ulteriore scossa. Ci sono giocatori da sfruttare, altri da accantonare. Terzic per quello che vediamo ad esempio merita di giocare, sempre. L’attaccante, che secondo la società non serviva, non c’è. E allora meglio, forse, farne davvero a meno provando a trovare soluzioni alternative.
Contro il Braga servirà una super prestazione, per rimanere in piedi in vista della gara di ritorno. La Fiorentina vista a Torino, se riuscirà a mettere da parte i brutti pensieri, può riuscirci. Sperando che giri anche un po’ la fortuna, che ormai da troppo tempo sembra essersi dimenticata dei viola. Poi, da parte di società e allenatore, servirà un bel mea culpa per ricominciare (magari assieme) nel modo giusto. Anche la scelta di Italiano, di essere super aziendalista e di aver avallato molte scelte di mercato (Torreira in primis) ha dimostrato di non aver pagato.