Ecco come sarà il mercato invernale dopo un anno economicamente terribile come il 2020. E la Fiorentina...
Anno nuovo, incassi nuovi… O almeno lo sperano in molti, a partire dalle squadre di Serie A. Il 2020, intrappolato nella crisi mondiale per la pandemia da Coronavirus, è stato una mazzata incredibile per tanti settori, quello calcistico incluso. Tra gli stadi vuoti, un merchandising che ha fatto inevitabilmente tata fatica a decollare e le tante attività che non si sono potute realizzare legate al mondo del pallone, hanno fatto crollare il bilancio di molte squadre in un profondo rosso.
Anche la Fiorentina al 30 giugno 2020 ha fatto registrare perdite per poco meno di 30 milioni. A metterci una pezza è stato Rocco Commisso, che attraverso la società New ACF Fiorentina ha versato nelle casse viola circa 67 milioni di euro, compensando l’incidenza sul patrimonio delle perdite.
“Meno male che c'è Mediacom, perché le perdite quest'anno e l'anno prossimo saranno circa 100 milioni, al netto del mercato” così aveva parlato ad agosto il presidente viola, anticipando quelli che potrebbero essere le perdite anche del 2021.
Per uscire dalla crisi ci vorrà di certo tempo e non tutte le squadre possono contare di avere alle spalle una società forte come la Mediacom di Commisso. A ottobre 15 club di Serie A su 15 erano in difficoltà con il pagamento degli stipendi, di cui 3 che ancora dovevano pagare l’ultima mensilità della scorsa stagione.
I bilanci in rosso sono tanti e con il mercato di gennaio alle porte è difficile immaginarsi un mercato con colpi italiani in entrata da fantascienza. Tra le squadre "tranquille" c'è anche la Fiorentina, che avrà il suo da farsi per rinforzare una rosa che finora si è dimostrata disomogenea e un po' fragile. I dirigenti viola dovranno destreggiarsi in un calciomercato che si immagina già ricco di scambi e prestiti.
Guardando al futuro le proposte principali per cercare di superare il problema economico in questo nuovo anno nel mondo del calcio riguardano tre le altre un’abolizione del decreto dignità, che sta privando le società degli ora più utili che mai introiti derivanti dalle pubblicità di gioco d’azzardo, come scommesse e poker online. Tuttavia, per ora non sono state prese decisioni importanti riguardo a questo aspetto.
Una prima mano dal Governo è arrivata con l’emendamento sulla sospensione dei versamenti fiscali per le Società professionistiche e dilettantistiche fino al 30 aprile, ma il lavoro per uscire dalla crisi è ancora tanto e lungo.