​​

Dopo una grande serie di vittorie in campionato la Fiorentina sta attraversando un periodo complicato dal punto di vista dei risultati e delle prove in campo, con due sconfitte arrivate nelle ultime due partite con Bologna e Udinese. Per approfondire questa tematica Fiorentinanews.com ha voluto conoscere in esclusiva l’opinione dell’ex giocatore viola Mario Bortolazzi, che conosce bene il tecnico gigliato Raffaele Palladino per averlo allenato in passato. 

Che momento è per la Fiorentina secondo lei? Cosa manca a questa squadra per rendere come ha fatto fino a meno di un mese fa?

“A mio avviso è un momento un po’ particolare, probabilmente per quanto successo a Bove e al suo stop forzato, che ha scosso un po’ l’ambiente e i compagni di squadra, e la scomparsa della mamma del tecnico Raffaele Palladino possono avere un po’ inciso su queste ultime partite. La squadra ha sempre disputato delle buone prove anche in queste occasioni, poi sono gli episodi che alla fine determinano il risultato. Con l’Udinese per esempio Kean ha avuto più volte la possibilità di segnare il 2-0 e poi non l’ha fatto”. 

Parliamo di Palladino che lei ha allenato. Si vedeva già che poteva diventare un buon allenatore? Quale è la sua qualità più importante che sta utilizzando anche nella sua esperienza sulla panchina della Fiorentina? 

“Si, ho allenato Raffaele a Livorno e a Parma, e con Donadoni  lo abbiamo anche convocato in  Nazionale. Sinceramente non immaginavo che potesse più o meno fare l’allenatore, evidentemente con il trascorrere del tempo si è reso conto che questo potesse essere il suo futuro lavoro dopo aver smesso da giocatore. Secondo me lui è stato bravo a capire che la Fiorentina faceva fatica a giocare a tre dietro: l’ha portata a giocare a quattro come ha fatto negli anni precedenti e la squadra ha trovato il modo di cambiare passo”. 


💬 Commenti