La differenza tra un vero attaccante ed un fac simile. Ma la colpa è di chi manda in campo certa gente. Rinnovo? No, grazie
Praticamente fa tutto la Fiorentina che confeziona cinque dei sei gol che hanno caratterizzato la partita. I suoi tre, più l’ingenuo fallo di Veretout per la punizione dal limite di Ramirez (bellissima) e lo scellerato ceffone che Hugo affibbia alla palla in area, per il rigore. E per non farsi mancare nulla anche l’espulsione già nel primo tempo per una doppia entrata ad inutile irruenza.
Muriel 9 – Esordio con due gol capolavoro. Prima si infila fra i due difensori della Samp sinuoso e letale come un cobra. Poi si libera con una piroetta da ballerino del Bolshoi, si invola con la velocità di un ghepardo e morde con la freddezza di uno squalo.
Simeone 2 – Le comiche: rimpalla goffamente di sinistro il tiro che aveva scoccato di destro. Lanciato a tu per tu col portiere si fa recuperare (ormai un classico del suo repertorio) stramazzando a terra. Continua a collezionare clamorosi errori davanti alla porta. Ma la colpa è di chi lo manda in campo.
Allenatore Pioli 0 – Esibizione di pervicace ottusità. Insistere con Simeone al centro dell’attacco è davvero un esercizio di masochismo inspiegabile. Puntare ancora su Gerson è da follia pura. Speriamo che rinsavisca… Rinnovo? No, grazie.
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