La solita bottega cara di Udine che frena la Fiorentina: Mandragora, la crescita a intermittenza e una clausola monstre
Tra la Fiorentina e i giocatori dell'Udinese c'è sempre di mezzo... il mare, per variare un noto proverbio. Il mare nello specifico è rappresentato dalle costanti altissime richieste dei friulani per tutti i propri calciatori più in vista. Dell'estate scorsa la querelle legata a Rodrigo De Paul e i 25 milioni rifiutati da Pozzo, proprio negli ultimi giorni di agosto, con la Fiorentina che ormai pensava di poter strappare l'ultimo sì proprio in extremis. In passato molti altri casi, per una bottega tradizionalmente molto cara, che Pradè potrebbe dover fronteggiare anche nei prossimi mesi se davvero volesse puntare su Rolando Mandragora. L'Udinese l'ha preso dalla Juventus nel 2018 per una cifra intorno ai 20 milioni di euro ma il rendimento dell'ex capitano dell'Under 21 è andato un po' a fasi alterne in queste due stagioni, nonostante le tante partite disputate. In tutto ciò su di lui c'è sempre una clausola di recompra monstre, valida per la fine di questa stagione (se mai alla fine ci arriverà) per una cifra intorno ai 26 milioni di euro. Difficilmente dunque il prezzo di Mandragora sarà ritenuto conveniente dalla Fiorentina, verosimile quindi che Pradè orienti le attenzioni su profili più a buon mercato, dopo che un arrivo in super doppia cifra (Amrabat) è stato già portato a termine.