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Chi mai se lo sarebbe aspettato che il vincitore dell’ultima Coppa America avrebbe fatto la panchina una volta tornato in Europa. Dal debutto con Iachini, Lucas Martinez Quarta aveva gradualmente affinato la propria tecnica, riuscendo a collezionare 23 presenze già nella sua prima stagione in Italia. Anche se la difesa della Fiorentina dell’anno scorso era tutt’altro che imperforabile, il classe ’96 stava imparando le dinamiche del calcio del vecchio continente. Con l’arrivo di Vincenzo Italiano, però, si è capito fin da subito che la spalla di Milenkovic non sarebbe stato l’ex River. Già dalla prima partita, infatti, la coppia di centrali era stata completata da Igor che, dopo un inizio di stagione incerto, si è man mano preso le chiavi della retroguardia viola.

L’uscita dai piani di Quarta avrà sorpreso più di un tifoso della Fiorentina, che forse si sarebbe aspettato un impiego più sostanzioso da un difensore pagato la bellezza di 12 milioni. Va però sottolineato il fatto che la spregiudicatezza e -talvolta- l’irruenza del nazionale argentino hanno costretto spesso la squadra a giocare con l’ansia della seconda ammonizione sulla coscienza. Infatti, la sua disciplina coi cartellini (anche se si tratta di un aspetto nel quale l’aggressività del gioco di Italiano conta molto) è peggiorata. Se l’anno scorso aveva rimediato una sola espulsione per un fallo ingenuo -ancora da calcio sudamericano- e appena 4 gialli (quindi senza mai entrare in squalifica), in questa stagione i suoi cartellini sono già raddoppiati. Con l’aggiunta di un’espulsione in Coppa Italia contro l’Atalanta. Proprio da quell’errore -che è avvenuto più di un mese fa- la sua presenza in campo è svanita. Con l’eccezione della trasferta col Sassuolo, dove sicuramente avrebbe dovuto coprire meglio l’assenza dello squalificato Milenkovic.

Che la linea alta e l’uno contro uno a tutto campo sia un modello difensivo coraggioso, è evidente dalle sciocchezze in qua e là che la Fiorentina ha fatto in questo campionato. Ma che ciò voglia dire che un prospetto -anche se tra poco compirà 26 anni- come Martinez Quarta non possa trovare spazio in questa formazione, sembra paradossale. La crescita di Igor è sotto gli occhi di tutti, ma il brasiliano presenta dei limiti, come la costruzione dal basso, che il n°2 viola potrebbe tranquillamente sopperire. Con la stagione che volge al termine, considerazioni sul futuro della squadra sono d’obbligo, soprattutto per quanto riguarda cosa deciderà di fare la società col contratto di Milenkovic. Quello di Quarta, invece, è ancora lungo -scadrà nel 2025- ma la sensazione è quella che se Italiano lo dovesse considerare ancora come un ripiego, la sua permanenza a Firenze potrebbe non essere scontata. Dopo un primo buon impatto con la Serie A, sembrava che Quarta avesse tutte le carte in regola per giocare un ruolo di primo piano nella Fiorentina. E ancor di più quest’estate, dopo l’esperienza maturata in Nazionale, si poteva pensare che la sua consacrazione sarebbe avvenuta in questa stagione. Ma la realtà è un’altra e per l’allenatore non ci sono dubbi: Quarta è da considerarsi come una riserva.


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