Il punto sul mercato (ancora aperto): a centrocampo c'è chi va e chi resta. Tutto fermo per Vlahovic, altro che Kulusevski...

Dopo i colpi Ikoné e Piatek, qualcosa torna a muoversi in casa Fiorentina per quanto riguarda il mercato. Come abbiamo scritto nel pomeriggio è arrivata l'ufficialità del rinnovo di Giacomo Bonaventura con la società viola fino al 2023. Una firma di fatto solo virtuale perché il rinnovo è scattato al raggiungimento di tot presenze collezionate dal centrocampista viola, che dunque vestirà la maglia gigliata anche il prossimo anno. Nelle prossime settimane c'è la volontà delle parti di rimettersi al tavolo per trovare un ulteriore intesa fino al 2024. Al momento però non sembra esserci fretta.

Si comincia a muovere il mercato viola sul fronte delle cessioni. Entro la fine di questa settimana si dovrebbe concretizzare il passaggio in prestito secco fino alla fine della stagione di Marco Benassi all'Empoli, con il centrocampista che ha scelto il club toscano tra diverse offerte in Serie A.

In giornata sono arrivate anche le parole del DG della Fiorentina Joe Barone sulla situazione Dusan Vlahovic. Dalla Juventus non sono arrivate offerte e anche se fosse, di contropartite tecniche la società gigliata non vuole nemmeno sentirne parlare. Per una partenza del serbo a gennaio servono soldi cash e l'ok (difficile) del giocatore, che a Firenze vorrebbe rimanere fino a giugno. Dall'Inghilterra l'Arsenal continua il pressing, ma l'interesse di Vlahovic sembra rivolto altrove.

E poi c'è il capitolo Alvaro Odriozola, che la Fiorentina vorrebbe con sé a Firenze anche il prossimo anno. I dirigenti viola si metteranno al tavolo per discutere con quelli del Real Madrid per provare a trovare un punto che metta tutti d'accordo.

Intanto mancano solo dieci giorni al gong finale di questo calciomercato invernale che come detto dallo stesso Barone ancora non è chiuso. In uscita sicuramente, le entrate dipendono anche dalle cessioni. Il conto alla rovescia è cominciato, le soprese potrebbero essere dietro l'angolo.