Jacobelli a FN: "Ho vissuto a Firenze e la coreografia contro la Juventus è una pessima caduta di stile, è stata volgare. La Champions può non essere una chimera per la Fiorentina"

In questo momento di stand-by per il campionato la Fiorentina sta tenendo banco non solo per la schiacciante vittoria sulla Juventus ma anche per la recente coreografia messa in scena contro la compagine bianconera. Per affrontare questi temi, Fiorentinanews.com ha parlato con il giornalista e volto noto Xavier Jacobelli.
Ha visto la partita di Domenica scorsa tra Fiorentina e Juventus e che idea si è fatto dello stato attuale delle due formazioni?
“Domenica la Fiorentina con un uno-due micidiale messo a segno in pochi minuti ed il bellissimo goal a chiudere di Gudmundsson ha evidentemente fotografato la distanza fra l’organizzazione di gioco e qualità di Palladino e i problemi che assillano la Juventus. In sette giorni la squadra bianconera ha incassato sette goal, questo la dice lunga sullo stato attuale delle due formazioni. Mi pare evidente, anche dopo la vittoria in Conference contro il Panathinaikos che, la squadra di Palladino, sia in netta ripresa da ogni punto di vista sia fisico che mentale. Dall’altro lato vedo un Thiago Motta che ha cambiato da inizio stagione fino ad adesso tantissime formazioni, McKennie si è trovato a fare ben sette ruoli diversi in questa stagione, mi pare chiaro che ci siano dei problemi da risolvere. Credo che per la Juventus e Motta adesso la partita decisiva sia quella contro il Genoa”.
Come valuta il campionato fino ad adesso dei viola?
“Intanto la Fiorentina deve essere elogiata per il cammino che sta facendo in Europa, mi piace molto l’approccio dimostrato in conference e poi sono convinto che se continuerà lungo la strada che ha imboccato potrà fare bene non solo nel proseguo in Conference ma anche in Campionato. Le ricordo che tra la Fiorentina ed il Bologna ci sono solo 5 punti ed in un campionato così equilibrato, fatto salve le prime tre posizioni, credo che i Viola possano giocarsi un piazzamento importante fino alla fine, la zona Champions può non essere una chimera per la squadra gigliata. Con ventisette punti ancora a disposizione l’esperienza ci insegna che tutto è ancora aperto”.
Possiamo dire che Gudmundsson si è finalmente sbloccato?
“Ritrovare Gudmundsson in un momento così delicato della stagione può essere l’arma in più per la squadra viola. Domenica ho rivisto un giocatore brillante come quello che ricordavo nel Genoa, con una qualità tecnica molto alta”.
E di Kean e Fagioli che dice?
“Questa Fiorentina si sta dimostrando specialista nel rilanciare ai massimi livelli i giocatori più interessanti del nostro calcio. Ha dato l’opportunità a giocatori forti come Kean e Fagioli di esprimersi nel miglior modo possibile. Kean è alla sua migliore stagione da professionista in assoluto, Fagioli proprio in queste ore ha rilasciato dichiarazioni importanti sul suo passato e soprattutto sul suo presente”.
Un suo commento sulla coreografia della curva gigliata andata in scena domenica scorsa prima di Fiorentina-Juventus?
“Ho avuto la fortuna di lavorare a Firenze e conoscere molto bene la passione ed orgoglio della tifoseria viola addirittura in tempi bui come quelli della serie C. Sinceramente sono rimasto deluso da quello che ho visto in curva domenica, avrei preferito qualcosa inneggiante alla Fiorentina e non quella coreografia che ho trovato come una pessima caduta di stile, dico questo proprio perché apprezzo la passione, l’entusiasmo e la goliardia fiorentina purtroppo, non è stato cosi domenica ed ho trovato quella coreografia volgare. Non mi piace neppure leggere commenti che la giustificano perché anche da altre parti è stato fatto qualcosa di simile, bisogna ricominciare a dire che il rispetto degli avversari deve essere superiore ad ogni altra considerazione. Per me che ho vissuto a Firenze e conosco il tifo fiorentino posso dire di essere rimasto deluso. Mi auguro che la prossima coreografia venga interamente dedicata a celebrare la Fiorentina e le sue imprese”.
In conclusione…
“Io ero presente a quel famoso Fiorentina-Milan in cui Maldini giocò la sua ultima partita da professionista, in quell’occasione tutto lo stadio Franchi applaudì un campione anche se avversario. Quelli sono i ricordi di civiltà e capacità di riconoscere i valori nel calcio che appartengono alla tifoseria viola. Sappiamo benissimo la rivalità sportiva di vecchia data che c’è tra la squadra gigliata e quella bianconera ma andava espresso in maniera diversa. Abbiamo bisogno di ripristinare i principi fondamentali di rivalità e rispetto degli avversari qualunque essi siano”.