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Con la prova di forza contro la Roma, i tre punti sono tornati nella classifica della Fiorentina, che, ancora una volta in questa stagione, ha battuto una ‘big’. Se nella prima parte di campionato, la squadra di Italiano faceva filotto con le formazioni più abbordabili e perdeva sistematicamente contro quelle che la precedevano in classifica, ultimamente le cose sembrano cambiate. Il successo contro Mourinho, infatti, non è il primo contro organici più attrezzati. Già al Maradona era arrivata una vittoria inaspettata alla vigilia, ma convincente sul campo, contro una formazione che si trovava in mezzo alla lotta scudetto. Non troppo tempo prima, la banda di Italiano aveva strappato un punto anche dal San Siro nerazzurro, per perderci successivamente, in quello di Pioli, soltanto a causa di un errore individuale. Tutto sommato, quindi, non si può parlare di una Fiorentina che la spunta sempre con le grandi, come d’altronde nemmeno di una squadra che fa risultato certo con le piccole (vedi Salernitana).

Ovviamente, “grandi e piccole” sono semplici etichette -stucchevoli, tra l’altro- che servono per portare avanti il seguente discorso, ossia che la compagine viola sa quando deve fare risultato con i club più forti. A eccezione della Lazio, tutte le big incontrate finora (aspettando il ritorno con la Juve) hanno lasciato punti al Franchi o in direzione Firenze. Anche in Coppa Italia, Napoli e Atalanta sono cadute sotto i colpi della mitraglia viola. Tra le italiane che giocavano in Champions League, la Fiorentina in questa Serie A è riuscita a fare 6 punti su 6 contro l’Atalanta, realizzandone ben 10 con le quattro impegnate nella massima competizione europea. Solo in campionato, Milan, Inter, Napoli, Roma e Atalanta hanno perso 16 punti contro Biraghi & co. Almeno una volta, tra casa e trasferta, la big che incontrava la Fiorentina lasciava pezzi per strada.

Nelle partite in cui la squadra è uscita dal campo a mani vuote, le prestazioni sono state all’altezza dell’avversario, riuscendo sempre a mettergli i bastoni fra le ruote. Non si potrà parlare di una ‘ammazza-big’ in stile Sassuolo o Verona, ma questa squadra ha dimostrato -e avrà ancora una partita per ribadirlo- che quando si trova davanti un ostacolo più grande del solito, possiede gli strumenti giusti per affrontarlo. Talvolta anche per superarlo.

Sul piano del gioco, infatti, i Viola hanno imposto le proprie idee e costretto gli avversari a soluzioni alternative, non costringendosi mai in difesa aspettando le mosse dell’altro. Un aspetto importante della squadra che la dice lunga sul carattere del suo allenatore. Vincenzo Italiano ancora non sarà un vincente e compie errori come tutti, ma quando ha il tempo di preparare le partite, difficilmente le sbaglia. Quando capisce che il momento è cruciale, sa come trasmetterlo alla squadra. E i primi 10 minuti di Fiorentina-Roma l’hanno fatto vedere anche a Mourinho.


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