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Sul passaggio del turno della Fiorentina in semifinale di Conference League, il giornalista Alessandro Bocci è intervenuto a Radio Bruno Toscana: “In questo turno contro il Celje ci siamo complicati la vita tante volte, dal 2-0 dell'andata regalandogli un rigore al ritorno, completamente in mano della Fiorentina, ma facendosi fare un uno-due in dieci minuti. Quando deve vestire i panni della più forte, la squadra si perde. Quando invece la più forte e di là e non c'è niente da perdere, si ribalta la situazione”.

“Per cosa è sufficiente la Fiorentina vista col Celje? Contro il Betis…”

E aggiunge: “Quello che ci dobbiamo chiedere è, la Fiorentina vista contro il Celje è sufficiente per che cosa? Per me, non a passare il turno contro il Betis. Serve di più, serve la Fiorentina che ha battuto la Juve e che ha battagliato contro l'Atalanta. Occorre una squadra diversa rispetto alle ultime due partite, e serve a partire da Cagliari perché il campionato non è finito. Non so dove possa arrivare in classifica, sicuramente non in Champions. Il rischio concreto di questa stagione è rimanere fuori da tutto e sarebbe un brutto passo indietro”.

“Non so che problemi siano e non lo sa neanche Palladino. Sui singoli…”

Sulle mancate gestioni delle situazioni di vantaggio: “Non so che problema sia. E non lo sa neanche Palladino, perché se lo sapesse lo avrebbe risolto. Non c'è dubbio. La responsabilità di questo calo è lo scadimento delle prestazioni dei singoli di maggiore qualità, tolto Kean. Fagioli e Gudmundsson sembrano stanchi, il primo soprattutto pare poco sereno. Palladino? Ogni partita è come una finale, vale tantissimo. Evidentemente non ha voluto correre rischi”.


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