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Promettiamo e premettiamo di mettere poi da parte, salvo eventi clamorosi, la questione Zaniolo, che tra Firenze e Milano sta facendo diversi danni a livello di fegato in questa stagione. La questione del talento della Roma è ricollegabile, in ottica viola, anche ad un'altra situazione però, forse un po' più grave: quella di Gianluca Mancini, centrale difensivo che nell'Atalanta sta esplodendo. Certo, i difensori fanno sempre meno rumore dei fantasisti ma il rendimento del classe '96, nativo di Pontedera, è di quelli da mangiarsi le mani, considerato che fino al gennaio 2017 faceva ancora parte della proprietà della Fiorentina. In tal senso, le due situazioni vengono messe in parallelo ma in realtà andrebbero ben divise, dato che al momento dello svincolo (era fine agosto 2016) Zaniolo aveva ancora 17 anni e uno sviluppo ancora tutto da avviare. Per Mancini invece il processo poteva dirsi a punto tale da permettere una valutazione attendibile; invece fu lasciato andare prima al Perugia in prestito e poi all'Atalanta (con causa legale annessa per una presunta sottostima del costo del cartellino). Un distinguo d'obbligo quindi, nel contesto di un rimpianto generale che ormai tale è e rimarrà, con qualche giustificativo in più su Zaniolo rispetto a Mancini.


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