Il ragazzo diventato Uomo a Firenze non poteva andarsene senza salutare. L'ultima rete di Castrovilli per la Sua Fiorentina
Che nodo alla gola leggere le parole di Castro. Il ragazzo che abbiamo accolto, aspettato e in cui abbiamo ciecamente confidato in questi anni. Vederlo salutare così, con tanta amarezza e forse pure delusione, la stessa per aver lasciato una piazza che lo aveva fatto sentire importante. “Chi mi conosce sa quanto sia stato legato alla maglia viola e l’orgoglio provato per aver indossato la numero 10”, uno dei passaggi più salienti della sua lettera, un testo che in tanti aspettavano da giorni ma che è arrivato solo a mente più sgombra.
Castro saluta con grande emozione, al suo posto Colpani?
Sono state le emozioni, infatti, a riempire le parole di Castrovilli, che ha ringraziato la Fiorentina e il suo mondo attraverso i social, da quegli stessi canali da cui erano giunte diverse offese, insulti per non aver voluto continuare a credere nel progetto gigliato. E come biasimarlo però… In questa estate di rifondazione totale, il suo non è che uno dei tantissimi addii che caratterizzeranno la nuova squadra di Palladino. Al posto del ‘10’ magari verrà Colpani, giovane - anche se in realtà ha solo pochi anni in meno di Castro - che potrebbe serenamente ereditare la maglia indossata dal centrocampista pugliese, ma fiorentino d'adozione.
Ciao Castro, evviva!
Castro - prosegue nella sua lettera - afferma chiaramente che aveva in mente idee diverse per chiudere a Firenze; così forse la società stessa, che di certo non aveva preventivato il secondo grave infortunio al ginocchio di ritorno dall'Inghilterra. Ma ormai è andata così. Di lui ci ricorderemo delle giocate a prendere alla sprovvista gli avversari, dei suoi inserimenti palla al piede in area e ovviamente anche delle reti, alcune di rara bellezza. E se fino ad ora abbiamo scritto questo lungo pezzo significa che quella lettera ci ha colto di sorpresa, perché forse le insensibili logiche del calcio moderno non ci consentono più di pensare che anche i calciatori abbiano dei sentimenti. Ma, altrimenti, per quale motivo saremmo qui a parlare? Evviva Castro.