Cecchi: "Comuzzo un predestinato inaspettato. Accanto al vociante Ranieri, c'è un silenzioso mastino con il fisico da stopper d'altri tempi"
Il giornalista Stefano Cecchi ha commentato su La Nazione il rendimento stagionale di Pietro Comuzzo. Queste le sue parole che si leggono questa mattina sul quotidiano: "Un predestinato per quanto inaspettato. Perché Comuzzo sembra avere davvero molto del difensore vecchia maniera. Non solo per quel cognome friulano da atleta antico come Carnera o Bottecchia ma, soprattutto, per il fisique du role dello stopper tutto d’un pezzo quello che fa il frangiflutti alle mareggiate avversarie col permesso di scavalcare ta linea del centrocampo solo in caso di calcio d'angolo o di nvasione di campo. Un atleta solido come una massicciata ferroviaria che tiene insieme molte cose apparentemente in antitesi come velocità e potenza gioventù e saggezza, attenzione ed esplosività.
Per questo qualcuno, alla ricerca di paragoni col passato, lo ha accostato a Pietro Vierchowod e la comparazione mette i brividi perché il "russo" stato forse uno dei tre più forti difensori centrali mai visti a Firenze. Di certo, come Vierchowod, per ora Comuzzo ha il nome e quell'attraversare la partita in silenzio qualunque cosa accada. Che lo picchino o che picchi lui, che sia al centro dell'azione o lontano da questa, accanto al vociante Ranieri lui è quella che non sbraca mai. Quasi fosse convinto che per mettere paura all'attaccante avversario basti il suo sguardo gelido e dunque il vociare sia un'appendice superflua. Comuzzo, uno stopper naturale di valori antichi che sembra arrivare da un tempo passato".