Così è se mi pare… - Complimenti Juventus, un inutile can can diventato un'operazione di marketing… alla rovescia

Premetto che la coreografia con la scritta “Juve merda” non mi è piaciuta. Colpa delle mie aspettative, forse troppo alte, nei confronti dei tifosi della Fiorentina che vorrei sempre fantasiosi, originali e dall’ironia graffiante.
Cori beceri
Detto (anzi scritto) questo, voglio soffermarmi su un passo della motivazione del giudice sportivo che ha sanzionato la Fiorentina con una multa di 50mila euro. Tralascio il nocciolo della contestazione, cioè la dicitura “Juve merda”: l’”espressione oltraggiosa nei confronti della squadra avversaria” c’è e in una logica bigotta ci può stare anche la multa. Resto, invece, sbigottito dalla seconda parte della motivazione: “per aver intonato cori beceri nei confronti dei calciatori e tifosi della squadra avversaria”.
Una parte della sanzione è quindi relativa ai “cori beceri”. Con questa motivazione l’illustre Giudice Sportivo dà l’impressione di non aver mai messo piede in uno stadio, da quelli di serie A fino ai campi dove sgambettano gli amatori. I “cori beceri”, anche parecchio beceri, sono la colonna sonora che fa da sottofondo a qualsiasi partita di calcio. Quindi d’ora in poi dobbiamo aspettarci una pioggia di multe? Inoltre il termine “becero”, mi affido al dizionario Treccani, significa “Persona che manifesta la sua rozzezza d’animo e di abitudini con modi volgari e insolenti”.
Faccio notare all’illustre Giudice Sportivo che “volgari e insolenti” non è sinonimo di offensivi. Vogliamo sanzionare la “rozzezza d’animo”? Si salvi chi può…
Un'operazione di marketing al contrario
Un’ultima riflessione riguarda la Juventus, un tempo società seria (e furba), anche se sportivamente odiata. Sono certo che all’Avvocato non sarebbe mai saltato in mente di montare un can can per una coreografia. Anche perché nell’epoca dei social, dove ogni tifoso ha uno smartphone capace di produrre foto e video, la reazione della società bianconera non ha fatto altro che dare un super impulso alla divulgazione delle immagini. Così oggi l’epiteto “Juve merda” lo conoscono dalla Lapponia a Capo Horn. E vedrete che, come la parola italiana “Ciao”, diventerà di uso comune negli stadi anche fuori dai confini nazionali. Un’involontaria operazione di marketing alla rovescia: complimenti. Che si vinca o che si perda Forza Viola e…