I tre punti conquistati contro la Fiorentina non sono abbastanza per Allegri: il tecnico striglia la squadra negli spogliatoi
Nonostante la vittoria casalinga di ieri sera contro la Fiorentina, la prestazione dei bianconeri non è affatto piaciuta all’allenatore della Juventus Max Allegri. Benché al novantesimo il risultato abbia premiato i padroni di casa, il 25% di possesso palla totale sommato all’atteggiamento messo in campo dalla squadra nel secondo tempo hanno mandato il tecnico livornese su tutte le furie, e negli spogliatoi il clima è stato tutt’altro che disteso.
Il messaggio di Allegri alla squadra
Secondo quanto riportato quest’oggi da Gazzetta.it, ieri sera, al termine della parta il tecnico bianconero avrebbe alzato i toni all'interno dello spogliatoio nei confronti della sua squadra. Un momento di shock deciso dall’allenatore che aveva l'obiettivo di tenere alta l'attenzione e richiamare tutti al senso di responsabilità in vista di questo finale di stagione che vedrà la squadra impegnata nella corsa alla qualificazione Champions e in Coppa Italia. Una sfuriata che ritrova le basi all'interno delle pieghe di una partita sì vinta ma che ha lasciato alcuni pensieri nella mente del livornese: in particolare alla sua squadra ha recriminato l'aver lasciata aperta la sfida, giocando una ripresa senza particolare ferocia. Fatto che ha dato chance alla Fiorentina di riaprirla, non fosse stato per Szczesny e per la scarsa vena degli attaccanti gigliati.
In Tv minimizza: “Sarebbe fantasioso tenere la palla per 90'”
In questo senso un grosso segnale Allegri lo ha voluto lanciare anche a tutto l’ambiente bianconero, nell’immediato post partita ai microfoni di Dazn, minimizzando il tutto: ”Nel calcio ci sono due squadre che scendono in campo, è un gioco semplice. Anche noi vogliamo tenere la palla novanta minuti, sarebbe molto bene ma è molto fantasioso. Abbiamo grande rispetto dell'avversario, conosciamo i nostri limiti. E' stato fatto un bel primo tempo, lavoriamo per migliorare e dare un gioco migliore e cercare di non far tirare in porta gli avversari”.