Un addio tra mugugni e ‘infortuni’. Niente esordio per Sabiri che dovrà lottare per riconquistare anche Regragui
Una storia cominciata in anticipo ma finita sul più bello: Abdelhamid Sabiri lascia la Fiorentina senza neppure esordire in gara ufficiale, neppure un mese dopo l’inizio della stagione. Il marocchino è ufficialmente un calciatore viola dallo scorso inverno, quando arrivò a titolo definitivo dalla Sampdoria, restando in prestito in Liguria fino alla fine di giugno.
Tra i primi a presentarsi in ritiro al Viola Park, Sabiri era apparso anche piuttosto inserito nelle dinamiche viola, segnando vari gol nel precampionato e dimostrando voglia di fare e intraprendenza, oltre che la consueta elettrica personalità. Il classe ’96 maghrebino non ha preso bene l’esclusione del Ferraris contro il Genoa, ed è poi rimasto fuori dai convocati per le gare con Rapid Vienna e Lecce. Quindi, la panchina nel ritorno del playoff di Conference League, per poi tornare tra gli esclusi nella debacle di San Siro.
Un addio improvviso, ma non così tanto se si considerano tutti i segnali che c’erano stati nei fatti, al di là delle smentite (vedi trattativa con l’Empoli) e delle dichiarazioni di facciata del dg Barone e mister Italiano. Destinazione Al-Fayha, nella Saudi League, in prestito con diritto di riscatto. E nel frattempo Sabiri ha perso anche la Nazionale, e non farà parte del gruppo di Regragui che sfiderà Liberia e Burkina Faso nei prossimi giorni.