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Nel corso del suo intervento a Radio Bruno Toscana, il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ha risposto alle domande degli ascoltatori: "Nessuno ha preso in considerazione i miei dieci punti per rifondare il calcio italiano. Non ho mai visto la liquidità delle altre squadre per esempio. Noi non abbiamo debiti e siamo stati sempre alle regole, poi succede che paghiamo noi le colpe di qualcun altro che ha preso delle scorciatoie. Servono più controlli su quello che succede all'interno delle società".

E poi sulla presunta cessione della società ha aggiunto: "Come mai i fiorentini non si sono messi insieme per comprare la Fiorentina? La società non è in vendita oggi e non lo sarà dopo l'inaugurazione del Viola Park. Nella storia della Fiorentina non c'è nessuno che ha investito quanto me per poi ricevere queste critiche ingiuste. Nel calcio a volte si vince e a volte si perde, ma i veri tifosi si vedono quando si perde. Non so se il Viola Park vale più di un grande attaccante, so solo che mi è costato molto, più di 100 milioni tutti spesi personalmente".

Sui dirigenti: "Le critiche dovrebbero essere rivolte a me, non a Barone, Pradè o Italiano. Sono pronto a prendermi le conseguenze delle mie azioni, ogni tifoso può dire quello che vuole è impossibile accontentare tutti. Ma cosa vogliono i tifosi? Che la Fiorentina torni ai tempi del 1979? Ma loro lo sanno in che condizioni era la società quando l'ho acquistata? Ho comprato il club a 130 milioni più altri 35, al netto dei debiti. Il primo anno siamo passati da 16esimi a decimi, il secondo anno è andato male e il terzo siamo arrivati in Europa. Tutti ci paragonano all'Atalanta, che però ci ha messo un sacco ad arrivare in Champions non certo quattro anni".


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