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Non era un momento semplicissimo, dopo la sconfitta a Milano, per la Fiorentina. E anche ieri si è vista qualche complicazione di troppo, ma i ragazzi di Italiano rialzano la testa e riprendono fiducia guadagnandosi l’accesso alla fase successiva di Conference League. Il successo in rimonta contro il Genk racconta una Viola a due facce.

Primo tempo con tutti i fantasmi del caso: poca incisività in fase offensiva, pochi spunti, tante indecisioni sulle ripartenze avversarie e movimenti della difesa spesso sbagliati. La squadra cambia volto nella ripresa, in virtù anche del fondamentale pareggio di Quarta nell’ultimo minuto della prima frazione. Il gol vittoria arriva ‘solo’ su rigore, mentre rimangono tante situazioni su cui lavorare molto, ma non è tutto da buttare oltre ai tre punti.

Sarà per la partita sporca, sarà per l’importanza della sfida (soprattutto per il Genk) o sarà per il gioco di provocazioni dopo il vantaggio viola. Si sono visti tanti confronti accesi nel finale, anche una rissa con Milenkovic protagonista. Forse è troppo effimero definirli ‘sani attributi’, eppure si è visto quel carattere che ultimamente sta portando più di qualche punto in saccoccia.

Dove non arrivano il gioco e la qualità, arriva quella grinta che non guasta mai, a maggior ragione visti i limiti ancora da limare. Contro Atalanta, Udinese e Bologna, partite dove la Fiorentina non ha brillato o ha dovuto reggere avversari più spumeggianti e insidiosi, si è visto un piglio e una compattezza incoraggianti. Esattamente come nella ripresa dell'ultimo incontro europeo.

A metterci lo zampino quando più conta, in ogni caso, sono i soliti due uomini imprescindibili per questo collettivo. Guardando proprio alle partite appena citate, c’è sempre l’impronta di Bonaventura e/o di Gonzalez; ieri è stato il 10 a trasformare il decimo rigore in maglia viola. Sullo sfondo, anche un Martinez Quarta che si scopre goleador.

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