Tra fusi orari, squalifiche e covid: Firenze deve ancora conoscere Nico Gonzalez, per abbattere il timore di un "Ribery-bis"
Espulsioni, fuso orario, e da ultimo il covid: queste le motivazioni che, finora, hanno tenuto fuori Nico Gonzalez. Parafrasando una famosa canzone, lontano dagli occhi e dal cuore dei tifosi della Fiorentina. Già, perché quella bellezza messa in mostra dall'argentino quando è sceso in campo ancora fa fatica a consolidarsi nell'immaginario collettivo.
Un po' come succedeva, per fare un paragone recente, con Franck Ribery. Tanto brillante quanto fragile, e alla fine furono più le assenze e le prove deludenti che le gioie regalate al popolo viola. Fermo restando che Nico Gonzalez è tutta un'altra storia, fosse solo per l'età, la paura di molti è che la sua esperienza possa ricalcare proprio quella di Ribery.
Ovvero quella, riducendo il confronto ai minimi termini, di un giocatore di cui la Fiorentina ha un estremo bisogno ma che non riesce ad acquisire continuità. E se il covid e l'espulsione rimediata contro l'Inter sono episodi sporadici, lo stesso non si può dire della questione Nazionale. Nel momento in cui è stato fatto un investimento importante per Nico Gonzalez, bisognava conoscere la componente dei viaggi intercontinentali praticamente una volta al mese.
In questo contesto, allora, entra in gioco Vincenzo Italiano. Con tutte le difficoltà che Nico potrà avere ogni volta che torna dal Sudamerica, la realtà è che la Fiorentina non può fare a meno di lui e quindi il mister deve schierarlo anche se non è al cento per cento. I colpi ci sono, le capacità per diventare una stella di questa squadra anche, ma per farlo Gonzalez dovrà esserci di più. Allora sì che potrà fare la differenza.