Palladino e un futuro segnato, la scelta è stata fatta dalla Fiorentina. E se dovesse saltare c'è un nome su tutti per il presente
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La scelta è stata fatta. Il silenzio della Fiorentina, più nello specifico quello di Pradè, fanno capire che siamo all’ultima chance per Palladino. Difficile capire cosa sia successo a questa squadra, però sicuramente o si cambia adesso, o si arriva in fondo con l'attuale tecnico.
Il primo nome per il presente
Tudor rimane il primo nome per il presente. Scelta però complicata da fare, perché se ci si affiderà a lui non sarà certo un traghettatore e non è certamente un personaggio facile, carattere e prese di posizione fanno parte della sua breve carriera da tecnico. Un rischio? Si valuterà anche questo. Altrimenti si arriverà a fine stagione per prendere De Rossi, da sempre pallino di Pradè. Complicata la pista Sarri, che continua a non essere ben visto dai viola per vecchie storie del passato, sullo sfondo Aquilani che potrebbe essere appunto l’unico traghettatore per arrivare in fondo all’annata.
Scelte obbligate e al momento non troppo convincenti. Forse anche per questo si è deciso di andare avanti ancora, nonostante sia ormai evidente la frattura con il tecnico e forse anche con una fetta di squadra che non sembra rispondere più alle direttive del proprio allenatore. Sbagli, errori, che stanno per gettare al vento una stagione che ad un certo punto poteva diventare fantastica.
Commisso osserva
Commisso osserva da lontano, dopo aver fatto un buon mercato invernale e aver rifiutato un'offerta da una trentina di milioni per Comuzzo. Non sarà certamente contento di quanto sta vedendo, del suo allenatore ma forse anche di qualcun altro. Da troppi anni ormai, questa Fiorentina, quando arriva ad un passo dalla luce si ferma e torna indietro e non può essere più un caso.
Adesso il Lecce, con la sensazione che nuovamente la ‘viola’ si trovi in un vicolo cieco dalla difficile soluzione. Troppo in là la stagione per cambiare? C’è ancora tempo per renderla buona-ottima? Punti interrogativi che non sta a noi sciogliere, ma ai dirigenti. Gli stessi che hanno scelto Palladino e che ad un certo punto hanno cominciato a mettere alla luce cose che non tornavano, che non convincevano, anche quando sembrava, agli occhi di un po’ tutti, prematuro. Oggi, Palladino, ha una sola strada: vincere ed uscire da questo momento negativo. Le sconfitte contro Monza, Como e Verona (per come sono maturate), più di tutte le altre, non possono esistere con la rosa che ha a disposizione.