E l'irriverente Palladino tolse Biraghi all'intervallo: ma allora esiste una Fiorentina vincente anche senza il suo capitano
C'è chi lo vede tra i capitani peggiori della propria memoria, chi ne riconosce l'attaccamento e la personalità del leader, chi lo digerisce facendo buon viso a cattivo gioco e chi lo ritiene intoccabile a livelli inspiegabili: certo è che il Cristiano Biraghi di questo avvio stagione non è un giocatore che possa offrire un salto di qualità alla Fiorentina. E questo a maggior ragione se schierato in un ruolo totalmente assurdo per lui, come il centrale difensivo.
Questione di gerarchie
Il distacco dai capitani ‘storici’ è sempre delicato e quanto accaduto domenica non ha precedenti: la Fiorentina, sotto nel punteggio, è spuntata dal tunnel dopo l'intervallo senza Biraghi. Un cambio utile a passare a quattro dietro, con Gosens arretrato da terzino. Il capitano è ufficialmente secondo in gerarchia nella sua posizione naturale: e sarebbe assurdo il contrario vista la pazienza per arrivare al tedesco. La Fiorentina poi ha ribaltato la gara, soffrendo un po' meno col nuovo assetto, pur non beneficiando del suo numero 3.
Punto di svolta?
Quest'anno per lui un gol provvidenziale all'esordio ma poi tanti errori, i soliti, difensivi e tanta fatica: l'intervallo di Fiorentina-Lazio può segnare un punto di svolta notevole nel rapporto tra Biraghi e la realtà viola.