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Jovic continua a far parlare e discutere, più fuori dal campo che in campo a dire il vero. Prima le esultanze rivedibili del centravanti della Fiorentina, poi l’intervista ritrattata, ora cosa altro accadrà?

Il dg Barone ha a lungo parlato con l’attaccante viola, non nuovo a scivoloni del genere. Un carattere particolare, un inizio di stagione assolutamente complicato che nelle ultime partite ha comunque visto Jovic trovare la via del gol, anche grazie a una condizione migliore e qualche scintilla in più.

La Fiorentina, che con il lavoro e la concentrazione sta provando ad uscire da un periodo complicato, in questo momento non può permettersi polemiche del genere. Dal punto di vista della comunicazione è inammissibile accettare ‘uscite’ di questo tipo, visto anche che ogni intervista ormai viene centellinata, studiata, vivisezionata. La verità è che oggi l’attaccante gigliato, dopo quello che ha fatto e detto, si trova davanti ad un bivio: o segna tutte le domeniche, o accompagna alle proprie esuberanze gol su gol, oppure la sua avventura in viola potrebbe arrivare presto al capolinea.

Intanto una rete importante l’ha messa a segno anche Cabral, chiamato a confermarsi in Europa, provando a sognare quel primo posto nel girone che restituirebbe valore e dignità ad un cammino cominciato con troppe incertezze. Italiano, che adesso deve lavorare più sulla difesa che sull’attacco, sta provando a rimettere in carreggiata una squadra ancora fragile, ma più cattiva, più concreta, meno farfallona. Servono punti, in Europa e in campionato, per arrivare alla sosta mondiale in una posizione migliore rispetto ad oggi. Cambiando atteggiamento tattico, giocando più da provinciale con il coltello tra i denti, cercando come a La Spezia di crederci fino alla fine. E sperando di recuperare presto calciatori fondamentali come Gonzalez e Sottil. La Fiorentina, sugli esterni, è senza frecce al proprio arco. Forse il problema più grande per come Italiano intende il suo calcio, il suo modello.

E poi c’è Castrovilli che piano piano sta tornando in gruppo. Non c’è da affrettare i tempi, ma il suo rientro avverrà prima del previsto. Qualità in più, proprio la cosa che serve a questa Fiorentina soprattutto in mezzo al campo dove, ancora, si sente l’assenza di Torreira e di una velocità di manovra che lo scorso anno faceva la differenza. Qualche scelta è stata sicuramente sbagliata o, quantomeno, si è peccato in qualche valutazione fatta forse troppo di pancia.

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