Un pari giusto che suona come un allarme in vista del ritorno per l'accesso in Europa. Fiorentina a (pochi) sprazzi: tra ritardi di condizione e un motore troppo ingolfato
La Gazzetta dello Sport analizza quello che è stato ieri il pareggio maturato al Franchi tra Fiorentina e Venezia, per uno 0-0 che ha visto il tifo viola non soddisfatto della prova dei ragazzi di Palladino. Ecco quanto si legge sulla rosea.
‘Assenze pesante e ritardo di condizione di Colpani, ma…’
“Se si considera che quello di ieri è stato l’ultimo crash-test prima del ritorno dei playoff di Conference in Ungheria contro la Puskas Akademia, sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più. A Palladino va bene così, e ciò conforta, anche se l’amarezza dei tifosi con i fischi a fine partita la dicono lunga su quanta strada ci sia ancora da fare prima di arrivare alla nuova Viola. Assenze pesanti, certo, a partire da Gudmundsson, il cui impatto è destinato a cambiare volto alla squadra, o al ritardo di condizione di un Colpani ancora ingolfato”.
‘Il muro ospite regge, gli striscioni lo specchio di un'amarezza collettiva'
"Però questa è la Fiorentina di oggi e gli striscioni esposti durante la partita legati alla cessione di Nico Gonzalez alla Juventus sono lo specchio di una certa amarezza collettiva che solo il campo e il gioco potranno cancellare. A corrente alternata Il presente racconta di una Fiorentina che contro il Venezia è mancata in incisività e continuità della spinta offensiva. Certo, il muro ospite ha retto, ma non c’è stato un momento in cui i padroni di casa abbiamo davvero avuto saldamente in mano la partita. Il primo tempo a ritmi non altissimi ha favorito la manovra del Venezia, che ha preso coraggio e spesso s’è presentata nella metà campo viola, sfruttando la corsia di sinistra, mentre la Fiorentina si affidava soprattutto a Kean (poco servito) e agli inserimenti dalla trequarti. Solo quando gli ospiti hanno abbassato un po’ il ritmo, prima dell’intervallo, la Fiorentina s’è riorganizzata".