Un calo fisiologico e del tutto naturale: alla sua primissima stagione da professionista, anche Kayode ha bisogno di rifiatare. La società capterà il suo SOS?
Magari sarà passato più inosservato di altri, ma nell’ultimo periodo – anche a seguito dell’infortunio – le prestazioni di Michael Kayode si sono abbassate. Era prevedibile immaginarsi che il terzino classe 2004 non avrebbe retto per tutta la stagione, dopo il bellissimo exploit di inizio anno. Ma è impossibile negare che lo stop alla caviglia ha – parzialmente – rallentato il suo sviluppo di crescita.
Un terzino sicuramente moderno
Anche nell’ultimo match contro il Verona, il ragazzo dal volto buono della Fiorentina è stato messo a dura prova dai certamente-non-eccelsi esterni della formazione penultima in classifica. Un copione che si è ripetuto dopo qualche gara in cui aveva avuto grandi difficoltà nel contendere i suoi avversari. Nonostante ciò, il secondo giallo che ha fatto prendere a Zalewski a Roma e anche il rigore procurato con il Genk, erano stati due ottimi segnali per un giocatore che rispecchia bene il prototipo di “terzino moderno”.
Esperienza al suo fianco?
Ma (anche) Kayo ha bisogno di tirare la fiacca. L’incognita di Dodo è troppo grande per poter sperare in un rientro del brasiliano già all’inizio del nuovo anno. E il profilo di Niccolò Pierozzi non va chiaramente a genio a mister Italiano. Dunque, la società potrebbe pensare ad un innesto dal mercato? È vero che, in caso positivo, la rosa si ritroverebbe a pieno organico con ben sei terzini, ma un calciatore esperto – va bene anche over30 – concederebbe a Kayode il giusto mix fra occasioni in campionato e in Europa. A differenza della situazione attuale dove, accantonato l’esperimento di Parisi a destra, al baby calciatore viola toccano tutti i match e anche per novanta minuti.