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La sensazione generale sulla Fiorentina non cambia dopo Roma: buona squadra, ma manca qualcosa. Manca sempre qualcosa per fare risultato contro le squadre più forti. Anche se in crisi, come la Lazio.

La Fiorentina ha giocato, senza offrire grandi spunti e senza grandi pretese. La Lazio anche, arrivando però spesso prima sul pallone, mostrando maggiori capacità, mettendoci maggiore qualità. L’occasione c’era, quella di uscire imbattuti dall’Olimpico. Anche perché, davvero, la squadra di Sarri è sembrata avere poche idee.

Partita bruttina, poche occasioni da gol, ritmi bassi. Con la sensazione che, nonostante il gioco e il modulo offensivo, la Fiorentina negli ultimi trenta metri continui ad avere difficoltà a costruire azioni importanti, a servire Vlahovic come si deve. Il motivo? Probabilmente la qualità. Senza Gonzalez, Sottil, Callejon e Saponara sono tre giocatori che, per motivi diversi, non possono garantire giocate determinanti. E’ li che la Fiorentina manca, è lì che inevitabilmente la dirigenza dovrà intervenire nel mercato di gennaio.

Se si vorranno aumentare le possibilità di agganciare o di accorciare la distanza dalle sette sorelle. Se invece verrà deciso di continuare così, in questo modo, la squadra di Italiano arriverà al massimo ottava. Forte con le piccole, perdente con le grandi. Con una personalità che può ancora aumentare, come l’intesa di squadra. Ma sulla qualità, lì ci sarà poco da fare. Le partite oggi, vengono decise dalle giocate, dagli uno contro uno, dalle ripartenza, dai dribbling negli ultimi venti metri. E lì, ancora, la squadra gigliata non c’è.

Adesso lo Spezia, prima di Juventus e Milan. Tre partite che ci diranno sicuramente qualcosa in più sulla nostra dimensione. Oggi, siamo ancora, a metà del guado.


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