Bonaventura, poche parole che pungono come spilli. Da Italiano al… nome proibito dell’attaccante, qualcosa scricchiola?
Ci aspettavamo un altro dopo partita anonimo, con le solite dichiarazioni di circostanza: la sfortuna, l’arbitro, i lati positivi, la crescita… Da un lato è andata così, dall’altra i punti per la Fiorentina rimangono tristemente soltanto 10. Ci ha pensato l’esperto Bonaventura, a stupire con dichiarazioni che, molto semplicemente, ricalcano la verità.
A DAZN il centrocampista viola ha ammesso che questa Fiorentina è carente in sotto porta, facendo un paragone con lo scorso anno quando “nel girone d’andata c’era Vlahovic, che faceva un gol ogni partita, questo fa la differenza”. Testuali parole. A memoria non si ricorda, nell’ultimo anno, un singolo tesserato della società viola (dirigenti a parte) a nominare l’attaccante serbo… proibito. Però la verità è questa. Ed è sotto gli occhi di tutti. In mixed zone, poi, lo stesso centrocampista viola ha commentato: “Sono due anni che giochiamo nello stesso modo, ormai le squadre ci conoscono”. Poche parole, pungenti. Anche queste.
Curioso che queste dichiarazioni arrivino nella serata in cui la Fiorentina vede segnare per la prima volta in una sola partita insieme i due attaccanti chiamati a sostituire Vlahovic in questa stagione. Oltre al fatto che abbia eguagliato il record di gol fatti in una gara di campionato quest’anno. Senza considerare che Italiano ha tentato la mossa Jovic-Cabral insieme, forse per la prima vera volta, dando alla coppia un minutaggio decente. E i risultati si sono intravisti.
Parole che pungono come spilli, quelle di Bonaventura, che stonano nel contesto di una delle poche partite in cui la Fiorentina non si meritava la sconfitta, anche per le clamorose papere dell’uomo con il fischietto. Che sia il segnale che qualcosa cominci a scricchiolare anche all’interno dello spogliatoio viola? L’atmosfera, di certo, non è assolutamente serena.