Non certo due colossi per la Fiorentina: blocco armeno e ungherese, realtà piccolissime. Ecco le due possibili avversarie viola nel playoff di Conference League
Urna più che benevola quella di Nyon per la Fiorentina, ancora in alto mare sul mercato e alla ricerca della propria identità nel nuovo corso con Raffaele Palladino in panchina. Le due possibili avversarie sono molto malleabili e con una rosa nettamente inferiore alla quella gigliata, sotto ogni aspetto.
La squadra viola nel playoff di Conference League, crocevia essenziale per accedere alla fase a gironi della terza competizione Uefa, affronterà una tra Ararat Armenia e Puskas Akademia, squadra ungherese della città di Felcsùt.
Squadra della capitale armena, il piccolo Ararat ha vinto la coppa Nazionale lo scorso anno
Gli armeni dell’Ararat sono un club che ha la propria sede nella città di Erevan, capitale dell’Armenia, e gioca le proprie gare allo stadio dell'Accademia Calcistica della città, un impianto da meno di 1500 posti. Le gare europee però le disputerà in uno stadio diverso, il Vazgen Sargsyan, stadio della nazionale armena, per chiari motivi di abilitazione. Lo scorso anno la squadra bianconera ha vinto la Coppa d’Armenia, superando ai rigori l’Urartu. La squadra di mister Minasyan, da poco più di un anno al timone, vanta ben 12 calciatori armeni in rosa. L’attacco titolare però è composto da tre ‘stranieri’: il colombiano Duarte, l’argentino Rodriguez, scuola Newell’s, entrambi in gol nella vittoria di ieri contro il Van, e il nigeriano Yenne. In mezzo al campo tira le fila il capitano Ambartsumyan mentre il keniano Tera ci mette tanta corsa. Leader difensivo il colombiano Julio, col neo arrivo Pavlovets, bielorusso, a completare il pacchetto di fronte all’esperto portiere ucraino Kucher. L’Ararat ha superato i moldavi dello Zimbru con un complessivo 6-1 nel turno precedente, e ora potrebbe incrociare la Fiorentina.
Impronta ungherese chiara nella rosa di mister Hornyàk, con anche un po' d'Italia
La città del Puskas Akademia è la piccola Felcsùt, paese di poco più di 1500 abitanti, e gioca alla Pancho Arena, meno di 4000 posti di capienza, stadio tuttavia non utilizzabile per il playoff e che porterebbe i magiari a spostarsi nella capitale Budapest. Dopo aver superato con un 6-0 totale a tavolino gli ucraini del Dnipro, la squadra ungherese allenata dallo slovacco Hornyàk si giocherà con l’Ararat l’opportunità di sfidare la Fiorentina per un posto in Conference League. Anche qui il blocco magiaro è considerevole: ben 15 i giocatori di nazionalità ungherese in rosa. Spicca l’italo-ceco Stronati, difensore centrale mancino con mamma della Repubblica Ceca e padre italiano. Nato a Hlucin, in Slesia, Stronati vanta 4 presenze e una rete nella nazionale di cui parte anche il viola Barak ed è uno dei migliori giocatori della squadra ungherese. Ha passaporto italiano anche lo svedese Levi, che compone l’attacco assieme al gambiano Colley e al finlandese Soisalo. L’ucraino Favorov è uno dei perni del centrocampo, assieme al capitano Szolnoki e al ceco Plsek. Il portiere è il giovane classe 2005 Pecsi, prodotto del vivaio della squadra che porta il nome della leggenda del calcio magiaro e internazionale.