A seguito delle parole rilasciate da Ivan Juric durante la conferenza stampa post Salernitana, l’allenatore del Torino questo pomeriggio si è presentato di fronte ai media in una conferenza stampa straordinaria. Presenti in sala stampa anche il direttore sportivo  Vagnati ed Emiliano Moretti. Questo un estratto delle sue dichiarazioni:

"Le mie idee espresse ieri erano propositive e non c'era la volontà di creare scontento e delusione. Avevo raccolto le parole di Peyote, tifoso del Toro, che si era espresso in quel modo, e mi sono riconosciuto. Il discorso era: siamo vicini a un obiettivo importante, dobbiamo essere tutti uniti al 100%. Non volevo offendere qualcuno o la storia del Toro, o i tifosi, mai mi è passato per la testa. Sono qui per ottenere un grande obiettivo. Abbiamo fatto tante cose, ora dobbiamo fare di più: non ci dormo la notte. Io forse faccio male a dire sempre la verità, forse dovrei essere più paraculo. Le parole di ieri erano di unione per ottenere un obiettivo fantastico e tutti ce lo meritiamo”.

Ha anche aggiunto: “Ormai ci conosciamo da due anni e mezzo, anche se solo tramite le conferenze stampa. Ho letto delle strumentalizzazioni. Dal mio punto di vista abbiamo fatto delle cose che sono favolose in due anni e mezzo, partendo da una situazione molto difficoltosa. Ci siamo messi a lavorare come cani per ottenere la parte sinistra della classifica, il secondo anno idem. Nel terzo anno, dopo una grande difficoltà iniziale dove c'erano le premesse perché andasse tutto male, siamo riusciti a ribaltare la situazione con uno spirito Toro pazzesco, vincendo 3-0 con Napoli e Atalanta, battendosi sempre. Quando uno mi chiede perché sono andato al Torino, io rispondo che sono andato per la storia e per lo spirito. Una delle ragioni per cui sono qui è questa: a me ha dato fastidio che la partita di Genova, che per me è stata esaltazione dello spirito Toro perché ho visto giocatori sfiniti dopo la partita, non è stata percepita in questo modo”.

Ha poi concluso parlando del suo futuro: “Sinceramente vi dico: se non vado in Europa cosa rimango a fare? Sarebbe facile fare un altro contratto di tre anni, poi magari essere esonerato dopo un mese, stare a casa e prendere i soldi comunque. Io invece punto alla grandezza del Toro, non voglio vivacchiare. Con Vagnati, Moretti e il presidente va tutto bene ma se non vado in Europa però non ho fatto quello che dovevo fare”.

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