Performance modeste e dove trovarle, ma non è tutta colpa degli undici di Budapest. Cosa tenere della vittoria sul Maccabi per continuare la striscia positiva
Non è tutto oro ciò che luccica ma è pur vero il contrario. La Fiorentina a Budapest ha giocato male, a tratti malissimo, facendosi sorpassare per ben due volte da una formazione del livello della nostra Serie B. Ma non si può comunque additare tutta la colpa ai giocatori scesi in campo. Quest’ultimo, appunto, ha condizionato un match che già di suo partiva con premesse distorte, come l’estraneità del campo neutro e il rischio attentati che accompagnava la vigilia. Alla fine, è andato tutto bene, soprattutto al fischio finale, ma resta da capire cosa non ha funzionato.
Un terreno di gioco così non è degno di una competizione UEFA
Sicuramente il terreno di gioco ha messo in seria difficoltà una Fiorentina ‘giochista’ abituata a palleggiare tanto, favorendo così un avversario più debole tecnicamente ma solito a disputare gare ufficiali in simili prati verdi/marroni. Gli alibi, tuttavia, si esauriscono col campo del Bozsik Stadion e la pioggia battente.
Le buone notizie per Italiano
La squadra di Italiano è stata altresì capace di riprendere tre volte gli israeliani, capitati in una giornata-Sì dove tutto entrava e riusciva bene (si pensi al terzo gol avversario). La notte dell’Ungheria lascia comunque la consapevolezza che una riserva come Nzola possa essere utile, e saper fare male, agli sfidanti della Conference League; così come per Mandragora. E poi c’è Barak. Il ceco, dopo la rete al fotofinish di Basilea, si è saputo ripetere, sfruttando alla perfezione gli appena dieci minuti concessi da Italiano.
E adesso arriva DDR
La Roma, dunque, è avvisata: De Rossi non è il solo ad arrivare all’appuntamento del Franchi forte di quattro reti segnate in Europa. Questa Viola, a differenza di quella Torino, è più vera, genuina e vicina alla filosofia di Italiano, che ha sempre prediletto un calcio sbarazzino e a volte disordinato, forte della consapevolezza che vince chi segna un gol in più degli avversari. Certo, tante cose andrebbero sistemate a centrocampo e in difesa, ma la coperta di Bagno a Ripoli lascia notoriamente piedi e ginocchia scoperte. Chi soffre il freddo, resti a casa domenica: Italiano lo ha ribadito nel post-gara di giovedì, “la mia squadra è in evidente e netta crescita”.