La Fiorentina vuole rinforzare il proprio pacchetto avanzato, cercando un nuovo attaccante esterno da inserire nel tridente di Vincenzo Italiano. E i nomi usciti sinora rispondono a quelli di Domenico Berardi, ormai tormentone dell’estate (ma pure dell’inverno) viola, e Nicolò Zaniolo, il figliol prodigo scappato diversi anni fa da Firenze. Sicuramente due profili di spicco del panorama calcistico italiano ed europeo, due nazionali che potrebbero trovare in Viola una seconda vita. Ma di chi, dei due, avrebbe più bisogno Italiano, e la Fiorentina? Berardi o Zaniolo?

BERARDI. Mimmo è ormai, da anni, una colonna portante non solo del Sassuolo e di metà dei fantallenatori della penisola, ma proprio del calcio nostrano. I suoi cento e passa gol con la maglia neroverde sono l’evidenza più chiara che stiamo parlando di un top player. Nonché di un campione d’Europa. Inutile ricordare che Daniele Pradè lo segue da tempo immemore, tanta è l’ammirazione che il ds gigliato riveste nei suoi confronti. Un attaccante, anzi, forse più un 10, con un mancino letale, precisissimo. Adattissimo, ma che dire, perfetto per un tridente da 4-3-3, con licenza di accentrarsi, crossare, calciare, puntare, saltare l’uomo e chi più ne ha più ne metta. Insomma, l’esterno che, insieme a Gonzalez, chiuderebbe un terzetto che con Cabral o Jovic potrebbe far tremare le gambe a più di un difensore...

ZANIOLO. Partiamo dal presupposto che il ragazzo è letteralmente fuggito dall’Italia solo pochi mesi fa, stufo marcio dell’ambiente tossico della Capitale. Un clima che, fortunatamente, a Firenze si respira di meno. Anche qui, comunque, ci stiamo confrontando con un giocatore dalle qualità indiscutibili. Fulmineo nel dribbling, potente nella corsa e negli strappi, resistente nei contrasti e negli uno vs uno e pure dotato di un’ottima visione della porta. E per l’età che porta, sarebbe sicuramente da preferire al quasi-29enne Berardi. Ma Nicolò ha un grande limite. Che negli anni ha sempre dichiarato di voler curare, ma che alla fine è sempre rimasto allo stesso punto. Il carattere. Non nascondiamolo. Zaniolo è una testa calda, potenzialmente uno sfascia-spogliatoio di cui un gruppo sano come quello viola non ha assolutamente bisogno. In Turchia è rimasto sulle sue, aiutando anzi il popolo afflitto dalla tragedia del terremoto. Ma quale potrebbe essere la sua tenuta mentale una volta rimesso piede in Italia? Forse, è meglio non scoprirlo. Almeno non sulla nostra pelle.

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