PRADE', MONTELLA E L'EQUIVOCO DIFENSORE CENTRALE: ECCO COSA NON TORNA
Per quanto riguarda la retroguardia difensiva, uno dei tasselli fondamentali della prima Fiorentina targata Montella-Pradè fu senz'altro Gonzalo Rodriguez. Temperamento, leadership, senso della posizione. Ma anche doti tecniche non comuni a molti altri difensori che calcavano i campi di serie A all'epoca (e forse anche oggi). Un calciatore in grado di guidare un reparto e di gestire moltissime situazioni con una freddezza e una pulizia tecnica davvero invidiabile. Se fosse possibile, Montella tirerebbe indietro le lancette del tempo per tornare ad avere con se il difensore argentino. Ma il tempo è tiranno e come ha spiegato Pradè durante la sua conferenza stampa di presentazione, alcune romantiche suggestioni sono destinate a rimanere tali.
Tra i molti concetti espressi con chiarezza e trasparenza dal neo DS, anche l'assetto tattico della nuova Fiorentina. La squadra di Montella giocherà con un 4-3-3, dove, le uniche richieste - a detta di Pradè - del tecnico campano, sarebbero state un play maker e un difensore abile tecnicamente, che sappia far ripartire l'azione. Sin qui, tutto "buono e giusto". E allora dove sta l'inghippo? Pradè ha sottolineato che a parte Veretout, nessun calciatore al momento ha chiesto la cessione. Diamo quasi per certo anche che la Fiorentina andrà alla ricerca di un 'vero' terzino destro (il sondaggio per Lirola è comunque stato confermato) per non dover riadattare per forza un centrale in quel ruolo. Si presuppone che al momento, i titolari indiscussi della cerniera centrale siano Milenkovic (calciatore che piace a Montella) e Pezzella. Con un nuovo difensore centrale con caratteristiche diverse e presumibilmente titolare, cosa accadrà?