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"Ma vuoi dirmi come questo può finire? Non me lo spiegare" cantava nel 2003 Tiziano Ferro. E anche i tifosi della Fiorentina, proprio come il cantautore di Latina, si sono più volte fatti la stessa domanda dandosi analoga risposta. Riguardo a cosa? Senza ombra di dubbio alla situazione di Tofol Montiel.

Che qualcuno ci dica come può finire il suo inutilizzo, comune denominatore tra tutti gli allenatori che sono seduti sulla panchina viola negli ultimi anni. E che qualcuno ci aiuti a spiegare, dato che noi non sappiamo farlo, come mai un ragazzo dal talento così cristallino non riesca a trovare neanche uno spiraglio per mettersi in mostra nell'arco di un'intera stagione.

Eppure i segnali c'erano tutti: due assist illuminanti per Vlahovic nel 3-1 al Monza dell'agosto 2019, poi il timbro personale decisivo per eliminare l'Udinese dalla Coppa Italia di quest'anno. A dimostrazione che, quando ne ha avuta l'opportunità, Montiel si è sempre distinto con colpi di gran classe e non fini a loro stessi, ma decisivi. Un ragazzo vittima dell'eterna etichetta di "non pronto fisicamente", che gli ha impedito di trovare posto nella Fiorentina ma anche altrove.

D'altronde anche in questo mercato Pradè ha provato a piazzarlo per permettergli di fare esperienza magari in Serie B, ma nessuno ha puntato su di lui. Risultato: Montiel rimarrà a Firenze fino a giugno, e sarà già tanto se riuscirà a mettere insieme cinquanta minuti. La verità è che Prandelli, molto probabilmente, continuerà a non considerarlo come ha fatto finora e come hanno fatto i suoi predecessori. Ma per riallacciarci all'incipit di questo articolo, il perché un ragazzo così talentuoso non possa entrare nemmeno sul 4 a 0 per il Napoli, tanto per fare un esempio, francamente non ce lo sappiamo proprio spiegare.


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