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È il giorno di Juventus-Fiorentina, sfida che non ha bisogno di presentazioni viste le emozioni tirate in ballo. Una rivalità storica e sentita, una gara che non sarà mai come le altre. In particolare, considerando la stagione in corso, l’incontro odierno è unico anche dal punto di vista della graduatoria (almeno nel ventunesimo secolo). Perché è alquanto strano vedere un classico del calcio italiano, che in passato è stato anche scontro diretto per lo Scudetto, in zone di classifica così basse.

E nel post-Calciopoli non esistono precedenti del genere, con entrambe le squadre fuori dai primi sette posti. Le uniche classifiche finali simili a tali posizioni risalgono all’ultima stagione del primo Cesare Prandelli (2009/10; Juventus settima e Fiorentina undicesima) e alla successiva con Mihajlovic in panchina (2010/11; Juventus settima e Fiorentina nona). 

Ma quest’anno, con la Juventus dodicesima e la Fiorentina tredicesima, questa graduatoria diventa ancora più rara. Lo è anche se consideriamo i motivi della posizione dei bianconeri, ovvero extra-campo. Ciò porta a un bivio decisamente preoccupante, ma anche stimolante: provare a rilanciarsi e a conquistare quantomeno la Conference League, o proseguire il campionato in una zona di sicurezza che però non concede alcuna ambizione.

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