Si può fare una grande partita sbagliando un rigore e provocandone uno?
Ci rispondiamo da soli alla domanda posta nel titolo. Sì. La risposta è sì. Lasciamo da parte i voti in pagella, che possono, anzi devono essere condizionati da due episodi che potevano indirizzare la partita in ben altro modo. È andata come è andata, questa volta è andata bene, meritatamente. E nonostante una serata non propriamente fortunata, Moise Kean ci ha messo lo zampino anche questa volta.
L'ennesima battaglia di Moise
Ennesima partita da gladiatore per l’attaccante della Fiorentina, che non molla un centimetro fino al 90esimo più recupero, sfiorando il gol in più occasioni. La mancata rete, però, in una partita come quella di domenica sera sembra essere il minore dei problemi se messo in confronto alla mole di gioco e di lotta che l’ex Juventus ha messo in campo. Corsa, spallate, battaglie in ogni punto del campo, su ogni pallone, anche quello più irraggiungibile.
Una tenuta mentale che stupisce
La cosa che più stupisce è però la forza mentale del classe 2000. Solo poche settimane fa era un esubero in casa Juventus, lasciato da parte dopo che al mondo del calcio era stato presentato come nuovo giocatore prodigio. Juventus, Everton, PSG… Le delusioni, le critiche, il senso di non essere all'altezza. Poi il ridimensionamento alla Fiorentina e la consapevolezza che a Firenze per lui sarebbe passato l'ultimo treno. Lo sta prendendo a corsa. Dopo un errore pesante, ricominciare come se nulla fosse.
Firenze stravede per lui
E così, una partita che lo ha visto protagonista in negativo dal dischetto prima e in area viola poi, può comunque essere una grande partita. Lo ammettiamo, il giudizio può essere che sia un minimo condizionato da queste ultime stagioni del post-Vlahovic, in cui ogni volta che Italiano schierava un qualsiasi attaccante titolare i più si mettevano le mani nei capelli. Detto questo, la strada intrapresa dall’attaccante viola in queste prime partite è più che promettente.
Il gol non è arrivato, l'assist sì
Leggenda narra che la traversa del Franchi stia ancora tremando. Una voglia del gol incontenibile, che però ha portato Kean ad essere assistman per Gudmundsson, per il gol decisivo della vittoria viola. Messe da parte le scaramucce, domenica definitivamente, adesso là davanti Palladino può dormire sonni tranquilli in vista della ripresa.
Ora il riposo, poi il ritorno in campo
A proposito di sosta. Kean rimarrà a Firenze per una presunta lombalgia e dunque niente nazionale per lui. In riva all’Arno qualcuno tira un mezzo sospiro di sollievo. Un po’ di riposo non guasta, vista anche la miriade di infortuni gravi che stanno interessando il calcio europeo in queste settimane. Riposo si, ma con la voglia di tornare in campo e segnare sempre al massimo. Il ragazzo prodigio che stava per smarrirsi sembra aver trovato il posto per lui.