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L’avvicinamento con la Fiorentina c’è stato. Ma non sappiamo se porterà già alla fumata bianca o se, invece, occorrerà ancora attendere. Ma il procuratore di Vlahovic (spronato anche dal proprio assistito) che negli scorsi giorni era a Firenze, ha cominciato a gettare le basi per un prolungamento che oggi non sembra più così impossibile. In salita sì, ma una salita fattibile.

Tre milioni a stagione, una clausola rescissoria senza limitazioni di campionati e di squadre, la voglia di continuare assieme e di rimandare ogni altro discorso al prossimo anno. Quest’anno rimani qui, ci aiuti a riportare la Fiorentina in alto, poi vedremo. Un po' come accadde con Luca Toni nel passato, dopo la sentenza per Calciopoli, ma con delle differenze: la clausola sarà probabilmente più alta del previsto (70 milioni?), Dusan è molto più giovane dell’ex attaccante gigliato, e rimarrà a Firenze con stimoli ed entusiasmo.

Vlahovic però, prima di firmare e di dire sì, ha voglia di capire il progetto di squadra (allenatore, rosa, obiettivi). E di vedere chi, dei suoi compagni, rimarrà o meno. L’addio di Milenkovic, altre voci di mercato, il tempo necessario per rivoluzionare e ricostruire combaceranno con le ambizioni di Vlahovic? Lo vedremo e lo capiremo nei prossimi giorni. Perché il vero nodo, al di là dell’aspetto economico (la cui quadra sembra essere stata trovata) rimane proprio questo.

La Fiorentina ieri non era in ritardo. Da oggi, se non chiuderà per l’allenatore cominciando a progettare la squadra anche dal punto di vista tattico, lo sarà. Occorre un colpo in panchina per riportare entusiasmo. Ma soprattutto per convincere i calciatori forti ad accettare la corte di Firenze. Gli ultimi due anni, la stagione più brutta, almeno sotto il profilo dei punti fatti, da quando la Fiorentina è fallita, non aiutano. Serve il miglior Commisso, i suoi soldi e le sue idee, per rovesciare il tavolo e ripartire. Serve una scossa.


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