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Sembrava potesse tornare tra i convocati per la partita contro il Milan, invece Vincenzo Italiano ha preferito non rischiarlo. Non dovrebbe comunque mancare molto prima di rivedere Christensen in campo con la Fiorentina, a seguito dell’infortunio al menisco che lo ha tenuto ai box negli scorsi mesi. Uno stop arrivato proprio nel miglior momento del portiere danese, che con le sue prestazioni in Conference League e Coppa Italia aveva conquistato tutti guadagnandosi il posto in queste competizioni.

La miglior stagione di Terracciano

Al netto di cosa accadrà da qui a fine stagione – e c’è da immaginarsi una staffetta, ma con Terracciano in pole per le partite più importanti – il ragionamento più interessante in tema di portieri è quello che riguarda l’anno prossimo. Analizzando le mere prestazioni, è fuori dubbio che quella attuale sia stata finora la miglior stagione del numero uno viola, meritevole quindi di una conferma. Tuttavia è anche vero che il buon Pietro nel 2025 compirà 35 anni, che per suo il ruolo non sono così tanti ma che al tempo stesso stimolano inevitabilmente dei ragionamenti in ottica futura.

Promozione per Christensen?

In altre parole, se da una parte il portiere è l’ultimo problema della Fiorentina, dall’altra non sarebbe così fuori luogo cominciare a pianificare una strategia per gli anni a venire. E le opzioni, ad oggi, il club viola sembra averle tutte in casa. La prima si chiama ovviamente Oliver Christensen, per tanti motivi: innanzitutto per i progressi compiuti sotto la guida di Savorani, e poi per il carisma e le qualità tecniche mostrate quando Italiano lo ha chiamato in causa. Non sarebbe la prima volta, peraltro, che il secondo portiere diventa titolare nella stagione successiva: è successo con Neto, Tatarusanu, Sportiello, Dragowski e lo stesso Terracciano.   

Martinelli e Vannucchi, serve un anno da “fuori sede”

Ciò che gioca a sfavore di Christensen è però proprio l’infortunio patito in questi mesi, che gli ha impedito di trovare continuità. Da qui a giugno il danese avrà sicuramente modo di mettersi nuovamente in mostra, ma bisogna capire se potrà bastare per convincere la società a invertire le gerarchie in suo favore. Sullo sfondo, intanto, ci sono Martinelli e Vannucchi: la promozione di uno dei due a titolare è inverosimile, ma è lecito aspettarsi per entrambi uno step ulteriore. Basta mesi interi di panchina, meglio invece trovare una sistemazione che possa permettere a questi due ragazzi di collezionare minuti, fare esperienza e dimostrare le loro qualità.

E fuori dal Viola Park?

Infine, le ipotesi al di fuori del Viola Park. Dove di portieri talentuosi ce ne sono tanti, alcuni certamente ormai irraggiungibili e altri che invece potrebbero rappresentare dei logici investimenti. Se Di Gregorio, un po’ come Vicario l’anno scorso, sembra destinato a lidi più ambiziosi, Falcone e Montipò appaiono in linea con i canoni societari degli ultimi tempi. Ad oggi, comunque, la soluzione più probabile resta quella interna: Terracciano e Christensen, con i prossimi mesi che ci diranno in quale ordine. 


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