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Stamani Il Corriere Fiorentino torna su un tema che sta a cuore al presidente viola. Qualche giorno fa la Fiorentina infatti ha messo nero su bianco l’indice di liquidità del club, chiedendo alle società concorrenti di fare altrettanto. La battaglia di Commisso e della sua Fiorentina sull’equità competitiva è sostenibile e va sostenuta, anche e soprattutto perché i vertici della Federcalcio non hanno gradito l’uscita del presidente viola.

Commisso ha ragione quando si lamenta di dover concorrere con club che rimescolano con creatività i bilanci, che non pagano gli stipendi a fine mese ai propri dipendenti. Che vanno sul mercato a cercare rinforzi senza curarsi delle voragini nei propri conti. Con una postilla: ricordarsi che se si vuole fare il capopopolo è necessario rispettare sempre le regole, non farlo a intermittenza. Ricordarsi che non si può votare per mantenere la Salernitana in Serie A solo perché ci sono in ballo alleanze in Lega. Ricordarsi che si può cercare di fermare l’arroganza dei procuratori (altra battaglia sacrosanta) ma se si accusano i famelici club di bussare alla porta di Vlahovic senza averne il diritto perché il centravanti è ancora sotto contratto con la Fiorentina, allora non ci si può allontanare alla chetichella dopo aver contattato un dipendente dello Spezia (Italiano). È il mercato.

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