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Lo sguardo è al futuro. Ma la notizia è che il futuro è ancora tutto da scrivere per la Fiorentina. O meglio, sicuramente i diretti interessati non conoscono niente di quello che sarà da giugno in poi il loro destino. Ci riferiamo a Pradè e Prandelli, tutt'e due in scadenza. Qualcuno sussurra che anche Antognoni sia nella stessa situazione, ma su questo non abbiamo conferme. Anche perché il “capitano”, in questa Fiorentina ci sta di diritto. Con quali mansioni e se cambieranno, lo vedremo.


Sicuramente Commisso e (soprattutto) Barone, si stanno guardando attorno. Stanno osservando, stanno parlando, stanno capendo. Perché la linea decisionale è ad oggi, esclusivamente questa. Commisso il proprietario, Barone quello che sta a Firenze ventiquattro ore al giorno, che gestisce il quotidiano, che si occupa sia di questioni dirigenziali che di campo. Incontri, telefonate, dallo stadio al nuovo impianto dirigenziale: tutto passa da lui. E tutto passerà da lui, perché Commisso si fida ciecamente di Joe.


Poi, i risultati, che al momento non ci sono, sicuramente ci dicono che anche l’impostazione dovrà essere diversa, che qualcosa dovrà cambiare. Vedremo se è un problema di strategia, o soltanto di uomini scelti. Si lavora ad un'idea diversa, appunto. Ma sia Prandelli che Pradè al momento sono ancora in gioco, anche se non è detto con gli stessi ruoli. La quiete apparente di questi giorni ci fa pensare e immaginare ad una rivoluzione silenziosa. Sperando che anche i risultati e il finale di questo campionato scorrano via senza colpi di scena sgradevoli. Perché la classifica, guardata oggi, ha veramente poco a che fare con i più di 250 milioni spesi da Commisso in soli diciotto mesi di Firenze.


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