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"L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso" scriveva la scrittrice canadese Anne Carson; "Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano" cantava Antonello Venditti. Ognuno interpreta i ritorni a modo proprio ma, fatto sta, che Cesare Prandelli si è rimesso il collo alto di colore viola Fiorentina intorno alle ore 20.00 di ieri sera.

O forse non se lo è mai levato di dosso. Perchè non contano la Nazionale, l'AL Nasr, il Genoa. Il cuore di Cesare Prandelli è rimasto a Firenze, quella città dove vive e che vive ogni giorno della sua vita.

E fin da quella lettera strappalacrime del 3 Giugno 2010 si capiva che Cesare Prandelli non avrebbe lasciato Firenze. "I giocatori passano, la maglia viola resta" dicono i vecchi ai più giovani. E questo semplice passaggio Prandelli l'ha capito subito e l'ha mostrato scrivendo:  "A tutti, a Firenze con la sua eleganza un pò malinconica, la sua diffidenza e la sua generosità, devo dire solo due cose: grazie e vi porterò sempre nel mio cuore. Cesare".

Perchè Cesare Prandelli non è e non può essere uno come un altro. Cesare Prandelli non ha mai lasciato Firenze e la Fiorentina è stato obbligato a lasciarla. "I dirigenti mi dissero che ero libero di trattare con chiunque. Poi una mattina apro un giornale e leggo un attacco feroce per questa cosa. Incredibile: mi avevano dato loro il via libera. Allora risposi: bene, io sono pronto a firmare per cinque anni con la Fiorentina. E loro mi accasarono alla nazionale. " dichiarò a Tuttosport.

Cesare Prandelli arriva in un momento chiave della storia della Fiorentina. Il Presidente Rocco Commisso è per la prima volta davanti ad uno scoglio immenso: esonerati Montella e Iachini, si trova con un allenatore che non ha deciso direttamente lui.

Nei primi due casi la storia gli ha dato torto, ma questa volta a scrivere ci sarà un attore speciale. Ci sarà un tifoso prima che allenatore, ci sarà un uomo di cuore prima che un professionista.

Cesare Prandelli non è la panacea, non può rappresentare il punto di arrivo per chi sogna successi europei, ma può segnare la partenza verso un futuro gioioso. Perchè con Prandelli... Firenze ha gioito tanto.

Non si vive di ricordi ma questa formazione può calzare al Prandellismo. La Fiorentina potrà usare un 4-3-3 o un 4-2-3-1 due opzioni decisamente diverse a quelle viste con Iachini. La prima con Ribery e Callejon a fianco di Vlahovic. La seconda il serbo da unica punta con Callejon-Castrovilli-Ribery appena dietro. In entrambi i casi, Kouame a supporto e Cutrone per Vlahovic sono pronti a subentrare.

Non possiamo abbracciarci, non possiamo toccarci, ma bentornato Cesare Prandelli. This is the way back into love... 

 

 

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