La scelta giusta per ritrovare sé stessi: perché Cabral dovrebbe andare a segnare... in prestito
Non metterla dentro neanche una volta in sette partite non è cosa da poco. Specie se sei un centravanti e se quelle partite sono amichevoli contro avversari di categorie anche molto inferiori. Nel mezzo, l’impressione di non aver convinto un singolo tifoso sulle qualità tecniche in quasi un anno dal suo arrivo. Per questi ed altri motivi, Arthur Cabral deve ritrovare la via del gol, ma in una zona diversa da quella di viale Manfredo Fanti.
La scelta di Italiano, dopo non molte settimane, è stata chiara. È Jovic la punta su cui la Fiorentina vuole fare affidamento, forte dell’importante operazione mandata in porto con il Real Madrid. Le porte del brasiliano sono così rimaste aperte per la Conference League, competizione che in Svizzera ha dimostrato di saper maneggiare con ottimi risultati. In Serie A, però, pochissime reti e prestazioni al limite del passabile. Il sostituto di Vlahovic avrà ereditato anche una maglia pesante, ma Kouamé – per dirne uno - rientrato a Firenze sapendo di non doverci restare, ci ha impiegato poco per fare di meglio.
Allora, una scelta convinta per voltare pagina, o meglio, svoltare la propria avventura in Viola: andare, fino a giugno, in prestito. Ritrovare il gol è una vera dannazione per gli attaccanti, che ne hanno bisogno come l’ossigeno. Quello di Cabral alla Fiorentina è al momento rarefatto e scendere di latitudine potrebbe concedergli quella boccata d’aria di cui sente la necessità. Non in una categoria inferiore, di certo non è un giocatore da Serie B, ma una breve parentesi in un campionato europeo di seconda fascia farebbe al caso suo.
D’altronde, è stato in Svizzera dove Cabral ha dimostrato di essere un calciatore di livello e da una lega simile potrebbe ripartire il suo percorso di recupero. Un prestito secco, o comunque con un riscatto vicino alla cifra spesa da Pradè lo scorso gennaio, per ritrovare domestichezza con la porta. Una scelta che andrà condivisa da ambo le parti, ma che potrebbe riportare a Firenze un attaccante più pronto e consapevole dei propri mezzi. Kouamé di ritorno dal Belgio ne è stato la prova.