Ambrosini: "Ribaltammo la Juventus e pagai la cena a tutti, ero nello spogliatoio e ogni trenta secondi veniva giù lo stadio. I tifosi erano inferociti, volevano vincere quella partita"
Domani ricorrerà il decimo anniversario di Fiorentina-Juventus 4-2, partita passata alla storia per l'incredibile rimonta fatta dalla formazione viola, trascinata da un Giuseppe Rossi straordinario, ma non solo.
Di quella squadra faceva parte anche Massimo Ambrosini, il quale ha parlato di questo match con La Nazione: “Fui costretto a vivere il ribaltone dallo spogliatoio. Ero titolare, mi feci male quando la Juve era sul 2-0, quindi nel secondo tempo non rientrai in campo. Fu tutto incredibile. Ve lo assicuro. Ero con il fisioterapista, ci fu un primo boato, poi un secondo ancora più forte... Il finimondo. Ogni trenta secondi. Veniva giù lo stadio, io e il fisio ci guardavamo per chiederci: ma che succede?”.
Avevo fatto una promessa. La promessa che avrei pagato io la cena a tutti in caso di vittoria sulla Juve. Quindi sono venuti tutti a casa mia, in quella fantastica casa che avevo a Firenze e abbiamo... degnamente (ride ndr) celebrato il risultato. Avevo fatto venire un ragazzo a cucinare... ho offerto tutto io, lui ha preparato e siamo stati alla grande. Il conto? Mi ricordo bene anche quello, sì (un’altra risata ndr), ma ne valse la pena. Mica avevamo vinto una partita qualunque".
E infine: “L’arrivo allo stadio. Incrociavamo i tifosi che erano... inferociti. Volevano vincere quella partita a tutti i costi e nei loro sguardi c’era una carica speciale”.