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Partita tutto sommato tenuta sotto controllo dall'arbitro francese Letexier, che deve fare i conti nel secondo tempo con gli animi piuttosto accesi in campo alla Neo GSP di Nicosia. A spengere entusiasmo e vivacità ci pensa l'APOEL con le sue immense perdite di tempo. Tra barelle e rotolamenti in terra vari si giocano poco più di 10 minuti su 45 disponibili. Letexier al 90esimo concede solo 7 minuti di recupero, facendo forse l'errore più grave della sua gara. 

 La gestione dei cartellini è giusta, anche se manca un giallo a Mandragora nel primo tempo su una ripartenza cipriota. I ciprioti spezzettano il gioco, ma mai in modo cattivo. Due episodi vedono un difensore toccare la palla con la mano nella propria area: prima Quarta, poi Quintillà. In entrambi i casi il tocco arriva con la sfera che prima ha toccato un'altra parte del corpo. Giustamente niente rigori. 

Sul gol del vantaggio cipriota il dubbio è sulla posizione nettamente irregolare di El-Arabi, che non tocca il pallone ma è nel punto esatto dell'incrocio con Donis, che poi segna. Non esiste il fuorigioco di disturbo o psicologico, la palla arriva proprio lì, ma la rete sembra regolare. 

 


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