CHIESA E LA SAGRA DELL'ASSURDO. CI MANCA SOLO CHE QUALCUNO LO INCOLPI DEI RITARDI DEI LAVORI IN PIAZZA DELLE CURE E POI SIAMO A POSTO

Mamma mia quante accuse assurde ad un grande patrimonio della Fiorentina

"Chiesa non parla mai", "Chiesa è un simulatore", "Chiesa è triste", "Chiesa è scontento", "Chiesa non incita mai i compagni e pensa solo a se stesso". L'elenco delle accuse che vengono quotidianamente fatte a Federico Chiesa sui siti, sui social, alle radio sono infiniti, potremmo starci fino a domattina per elencarli. Ci manca solo il "Chiesa è il colpevole dei ritardi per la realizzazione dei lavori a Piazza delle Cure" e poi siamo a posto, possiamo definitivamente tirare giù il bandone.

Sentendo tutte queste accuse e sentendo che aria tira intorno a questo ragazzo, ci viene però voglia di fare qualche riflessione, in maniera serena, ci mancherebbe altro, ma anche decisa. Un ragionamento che parte da una considerazione semplice: Chiesa è un patrimonio tecnico della Fiorentina. Uno tra i primi a capirlo è stato proprio il presidente Rocco Commisso che ha voluto fortemente la sua riconferma in maglia viola, nonostante le promesse che altri gli avevano fatto.

Sullo scarso impegno, la tristezza di fondo, la voglia di andarsene, ci sembra che in giro ci sia tanta voglia di mirare al bersaglio grosso senza però che ci sia veramente una base, un fondo di verità. Siamo davanti a congetture di questo e di quell'altro, miraggi che poi finiscono per influenzare il vicino di casa, il nonno con il cagnolino al parco, fino ad arrivare al cugino dell'amico che ha una sorella che lo conosce e che una volta gli avrebbe detto che Chiesa è rimasto controvoglia e ora ce l'abbia con la proprietà. Insomma, per farla breve, siamo arrivati al livello di una sagra paesana o se preferite alle discussioni da Casa del Popolo, perfino divertenti se vogliamo, ma che hanno valenza praticamente zero.

Siamo ancora a tempo a resettare tutto e a guardare la realtà con occhi più oggettivi. Non rompiamo il giocattolo, non rompiamo il rapporto che c'era e che ci dovrà essere ancora con questo ragazzo che, come ha detto Batistuta, potrebbe ancora scrivere la storia della Fiorentina e diventare una nuova bandiera.