Caro Chiesa e ora guardiamoci negli occhi
E' stato un anno difficile per la Fiorentina e forse lo è stato di più per Federico Chiesa (sportivamente parlando, s'intende). Vi ricordate com'è iniziata questa stagione per l'attaccante gigliato? Se la vostra risposta è no, vi diamo una piccola rinfrescata alla memoria. Con la squadra viola negli Stati Uniti, Rocco Commisso ha preso da una parte il talento gigliato spiegandogli che avrebbe puntato su di lui per questa annata e che non lo avrebbe ceduto a nessuno. Anche perché presentarti ai nuovi tifosi vendendo il giocatore migliore (o presunto tale) presente in rosa non sarebbe stato un grandissimo biglietto da visita.
Da lì in poi ci sono stati incontri, incomprensioni, manifestazioni d'affetto, un panorama davvero variegato di dimostrazioni e di sentimenti che però non ha portato mai ad avere una parola definitiva su di lui. E le voci di mercato non si sono certo placate, anzi.
Dopo la vittoria con il Bologna e la sua tripletta ci aspettavamo un passo in avanti del ragazzo, ma niente da fare, ancora catenaccio, ancora melina. Tutto, in teoria, è rimandato ad un ultimo vero e franco colloquio con la proprietà gigliata per decidere assieme il percorso da intraprendere. Sbilanciarsi in qualsiasi direzione, crediamo che sia un esercizio senza senso, almeno in questo momento. Una cosa però la possiamo dire con certezza: siamo arrivati ad un punto tale in cui non è possibile ed è controproducente per tutti, cercare di trovare vie di mezzo tra un rinnovo contrattuale e un progetto a lunga scadenza e la cessione. Anche perché, è bene ricordarlo, il suo contratto con la Fiorentina, quello che è in vigore adesso, tra due anni scade e la società rischia di perdere il proprio potere e soprattutto rischia di perdere soldi.