Chiesa come Simeone, ma almeno lui chiese scusa. Il 25 viola si barrica ancora dietro il suo silenzio
E' durato poco, ma se ne sono accorti tutti. Stiamo parlando del dito portato alla bocca da Federico Chiesa ieri, dopo aver servito l'assist per il gol di Cutrone. Un episodio che trova un precedente decisamente recente per la Fiorentina, nella persona di Giovanni Simeone. Il Cholito, nella scorsa stagione, esultò allo stesso modo dopo un gol contro l'Empoli al Franchi. Il gesto, indirizzato alla tifoseria viola, lo condannò ad accuse pesanti tanto che il giocatore desiderò subito scusarsi dopo la gara. Davanti alle telecamere, si pentì di ciò che aveva fatto. La domanda dunque sorge spontanea: perché Chiesa non ha fatto lo stesso? Sarebbe bastato poco, due parole nel post partita o anche un semplice messaggio sui social. Invece niente, dal 25 viola solo silenzio. Quasi come pensasse che il suo gesto, durato il tempo di rendersi conto di quanto fosse fuori luogo, fosse passato inosservato. Invece no, i tifosi viola lo hanno visto benissimo e ciò non ha fatto che peggiorare la sua situazione, già non idilliaca. Poteva essere anche un'occasione di dimostrare attaccamento alla maglia, rispetto per quella gente che l'ha sempre trattato come un idolo. Chiesa invece si è barricato di nuovo dietro il suo silenzio, un po' come quando si rincorrevano le voci di un suo addio a Firenze. Ma ai tifosi viola, quelli che si nascondono non sono piaciuti.